Attualità - 09 agosto 2020, 07:21

Il sanremese Fabrizio D’Alessandro nominato presidente provinciale dell’Unione Italiana Ciechi

D’Alessandro, storico centralinista del Comune, è anche colonna della Liguria Calcio Non Vedenti: “A Sanremo molti interventi contro le barriere architettoniche, ma c’è un problema culturale”

Fabrizio D'Alessandro, neo presidente provinciale dell'Unione Italiana Ciechi

Da 31 anni lavora per il Comune di Sanremo, è una colonna della Liguria Calcio Non Vedenti e ora è anche presidente provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Fabrizio D’Alessandro è un punto di riferimento per ciechi e ipovedenti in provincia e da qualche giorno ha visto riconosciuto il proprio impegno con la nuova nomina.

Proprio a seguito della recente elezioni lo abbiamo incontrato per fare il punto della situazione sull’impegno delle amministrazioni per tendere la mano a chi incontra difficoltà anche nella semplice vita di tutti i giorni. Avete mai provato a camminare per strada a occhi chiusi? Provate a farlo per qualche secondo e capirete che cosa prova un non vedente anche solo per attraversare la strada.

Partiamo dal nuovo incarico…
Domenica 19 luglio si è svolta a Sanremo l’assemblea ordinaria dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti durante la quale si è proceduto all’elezione del nuovo consiglio sezionale, alla nomina di un delegato al consiglio regionale e anche un delegato che prenderà parte al 24° congresso nazionale che si svolgerà a Roma a novembre. I sette consiglieri eletti sono: Giampaolo Abbo, Fabrizio D’Alessandro, Roberto D’Amato, Barbara Deiana, Patrizia Fedrighi, Pietro Garibaldi e Cesare Longordo. Giovedì 23 si è riunito il consiglio e hanno votato me come presidente, come vice Cesare Longordo e come consigliere delegato Giampaolo Abbo.

Molti la conoscono per il suo lavoro in Comune a Sanremo, qual è il suo ruolo?
Da 31 anni mi occupo del centralino, il rapporto con il pubblico e la comunicazione tra il Comune e la cittadinanza. Faccio parte anche del PEBA, il comitato per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un comitato composto da sei persone, quattro delle quali con disabilità: io come non vedente, Cesare Longordo come ipovedenti e due persone in carrozzina, una manuale e una motorizzata. Inoltre ne fanno parte anche due consiglieri comunali, uno di maggioranza e uno di minoranza. Per la maggioranza è incaricato Giorgio Trucco, mentre per la minoranza prima ne faceva parte Sergio Tommasini e ora si sta cercando il sostituto che sarà nominato dal sindaco. Stiamo lavorando per rendere Sanremo una città più vivibile.

A che punto è la situazione delle barriere architettoniche a Sanremo?
Abbiamo provato a rendere i marciapiedi accessibili dotandoli il più possibile di scivoli, stiamo iniziando a introdurre i segnali pedotattili per aiutare i non vedenti. Stiamo lavorando per le scuole per rendere accessibili il più possibile, lavoriamo anche sul Palafiori per fare in modo che Sanremo abbia finalmente un bagno pubblico accessibile a tutti. I lavori sono già iniziati

Molti lettori ci hanno segnalato che i negozi di Sanremo sono quasi tutti inaccessibili per via di barriere architettoniche all’ingresso. Vi state adoperando in merito?
Come PEBA stiamo lavorando con l’ufficio SUAP proprio per abbattere queste barriere e un po’ alla volta qualcosa si è mosso. Per esempio un negozio di via Palazzo che recentemente è stato ristrutturato è diventato accessibile come anche altri posti. Il problema è che si può provvedere solo se c’è un intervento in corso, altrimenti è difficile. Stiamo spingendo laddove sono previste ristrutturazioni. A Sanremo abbiamo riscontrato un problema culturale, sono state abbattute alcune barriere ma sono state create anche altre problematiche. Con i tecnici stiamo lavorando anche sul piano culturale. Speriamo che nel futuro si possa creare anche un circolo virtuoso affinché si intervenga per risolvere i problemi integralmente

Quali sono i suoi obiettivi per i cinque anni di presidenza?
Il mio scopo principale è lavorare in maniera integrata con il consiglio, è importante il lavoro di squadra. Il 2020 è un anno importante perché ricorre il centenario della nostra associazione nata il 26 ottobre a Genova. Avevamo progettato diverse iniziative in merito, ma il congresso è stato spostato a Roma. Abbiamo intenzione di fare diversi eventi a Genova e in ambito locale per festeggiare il centenario, una ricorrenza per noi molto importante che ci ricorda l’importanza della nostra associazione. Il nostro scopo è quello di integrare nella società le persone con problematiche di vista, di creare lavoro e poi è importantissimo anche l’ambito scolastico, dobbiamo trovare il modo di essere integrati e studiare al meglio, la cultura è lo scopo della vita. Abbiamo due sedi, una Imperia in via Schiva 56 e una a Sanremo in via Pallavicino 4 e i nostri soci si possono sempre rivolgere a noi. Ma vogliamo anche istituire un referente sul ponente della nostra provincia, nella zona da Ospedaletti a Ventimiglia. Personalmente mi sto continuando a occupare di sport giocando con la Liguria Calcio Non Vedenti e, quindi, mi dividerò tra gli impegni sportivi e amministrativi. Darò il massimo e spero siano cinque anni positivi. Qui a Imperia abbiamo circa 520 persone con problemi di vista, i nostri soci sono circa 300, quindi dobbiamo lavorare per farli avvicinare alla nostra associazione in modo da poter offrire i nostri servizi. Siamo nati per quello, per andare incontro alle persone con problemi di vista.

Questi i principali intenti dell’Unione Italiana Ciechi:
- favorisce la piena attuazione dei diritti umani, civili e sociali delle persone cieche e
ipovedenti, la loro equiparazione sociale e l’inclusione in ogni ambito della vita civile, promuovendo allo scopo specifici interventi a tutela della non discriminazione sulla base delle disabilità;
- promuove ed attua, anche in collaborazione con enti esterni, iniziative e azioni per la prevenzione della cecità, per il recupero visivo, per la riabilitazione funzionale e sociale delle persone cieche e ipovedenti, nonché per la ricerca medico-scientifica e tecnologica finalizzata, in particolare, al settore oftalmologico e neuro-oftalmologico;
- promuove e attua iniziative per l’educazione e l’istruzione delle persone cieche e ipovedenti e per la loro formazione culturale e professionale;
- promuove la piena attuazione del diritto al lavoro per le persone cieche e ipovedenti, favorendone il collocamento lavorativo e l’attività professionale in forme individuali e cooperative, nonché fornendo assistenza ai lavoratori ciechi e ipovedenti nell’ambito del rapporto di lavoro;
- attua iniziative assistenziali rispondenti alle necessità delle persone cieche e ipovedenti, con particolare attenzione alle persone con disabilità aggiuntive e alle persone anziane;
- opera nel campo tiflologico e tiflotecnico per garantire la disponibilità di strumenti avanzati e di soluzioni d’avanguardia, favorendo anche la ricerca scientifica e tecnologica di settore;
- promuove, favorisce e organizza le attività sportive volte allo sviluppo psicofisico delle persone cieche e ipovedenti, anche in collaborazione con altri organismi;
- favorisce la costituzione e lo sviluppo di cooperative sociali, aderendovi in qualità di socio con propri finanziamenti.

Pietro Zampedroni