Una nostra lettrice, Luisa Franza, ci ha scritto per descrivere quanto da lei vissuto in questi giorni:
“E’ stata una dolorosa esperienza per un grave lutto in famiglia avvenuto presso la nostra struttura ospedaliera. Mi sono recata all’obitorio dove ho trovato un avviso in cui si diceva che a causa della grave situazione sanitaria dovuta al Covid-19, era permesso l’ingresso alla camera ardente a due persone alla volta. La parola ‘due’ era però cancellata con un tratto di pennarello e sostituita da ‘una’. So perfettamente che dobbiamo evitare ogni occasione di contagio e quindi gli assembramenti, ma quando si è colpiti da un lutto è difficile superare il momento e ancora di più se si è anziani e si deve aprire da soli quella porta in cui troveremo il nostro caro. Altrettanto difficile sarà aprire quella porta se si è giovani ed è la prima volta che la morte ci tocca da vicino. So che sarà comunque difficile e ricorderò sempre la sensazione di gelo che mi ha dato quella maniglia quando l’ho stretta sapendo che di là avrei trovato mia madre. L’abbraccio e il sostegno di un congiunto sarebbero stati di conforto, perché negarlo? Chiedo quindi alla Dirigenza del nostro Ospedale di ripensare a quel tratto di pennarello che cancella non solo un numero ma la compassione e il sostegno di cui tutti noi abbiamo bisogno in questi tristissimi momenti”.