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Sport | 29 luglio 2020, 19:45

No alla Milano-Sanremo nel savonese, l'affondo del ct Cassani: "Dalle autorità liguri un colpo mortale a tradizione e bellezza della corsa"

"Sarà la storia a lamentarsi perché posso capire le problematiche legate al traffico ma il valore della Sanremo non può ridursi ad una corsa qualunque in bicicletta"

Davide Cassani

Davide Cassani

"La Milano Sanremo questa volta ha rischiato grosso. Solo Mauro Vegni e tutta l’RCS sono riusciti a tenerla viva, nonostante il no categorico di tanti sindaci liguri che, a dispetto della storia e della tradizione, hanno negato il passaggio della corsa verso il Sole. 

Solo la partenza e gli ultimi 40 km saranno uguali agli anni precedenti, il resto completamente stravolto". Si apre così il lungo post Facebook pubblicato da Davide Cassani, commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo, relativo al no secco di 13 comuni su 16 del savonese per il passaggio della Classicissima l'8 agosto. Una decisione che ha portato gli organizzatori a cambiare in corsa il tracciato escludendo la costa della provincia di Savona.

"Bisogna assolutamente dare il merito agli uomini della gazzetta per non aver rinunciato, visto il grave taglio imposto, ma aver trovato una dignitosa alternativa - prosegue Cassani - Non ci sarà più il Turchino, non ci saranno più quei tanti km sull’Aurelia dove la classicissima si apprestava ad incendiarsi in vista dei Tre Capi (Mele, Cervo, Berta) che per la prima volta nella storia della Sanremo non verranno affrontati. Si partirà da Milano per arrivare ad Alessandria, terra di antiche tradizioni, basta ricordare Girardengo e Coppi nati a 20 km dal capoluogo di provincia. Si attraverserà il Monferrato e poi le Langhe. Non ci sono montagne ma  piccole salite, dolci ma insidiose. Anche il salire verso il colle di Nava non mette preoccupazione ai corridori ma il mare si avvicina e anche Imperia che, all’improvviso, ti fa capire che non sei ad una corsa qualunque, ma alla Milano Sanremo, una corsa che tutti: giovani vecchi, italiani e stranieri sognano". 

"Ancora bravo a Mauro Vegni, in poco tempo ha trovato strade e amministrazioni sensibili ad una corsa che ha fatto e continuerà a fare la storia del ciclismo. Probabilmente anche questa volta la corsa si risolverà nel finale, sul Poggio o magari al termine di una volata ristretta. Ma attenzione, 300 km sono tanti a marzo ma lo sono ancora di più ad agosto,  per il caldo che potrebbe condizionare la corsa e la poca abitudine alla competizione. I corridori arriveranno a Milano con pochissime corse nelle gambe. Voglio dire che potrebbe essere una gara molto più difficile del previsto. Sicuramente vedremo qualcosa di mai visto e sono certo che non ci sarà nulla da rammaricarsi per il cambiamento di percorso. Sarà la storia a lamentarsi perché posso capire le problematiche legate al traffico ma il valore della Sanremo non può ridursi ad una corsa qualunque in bicicletta. Cavolo, parliamo di un monumento al quale tanti amministratori liguri hanno deciso di sbarrare la strada" aggiunge ancora uno dei volti più noti del ciclismo tricolore.

"Desidero tanto che questa edizione abbia successo, inutile storcere il naso e fare i protagonisti o falsi profeti di qualcosa che c’era e non c è più. Parlo del percorso classico. Le autorità liguri hanno dato un colpo mortale alla tradizione, alla bellezza di una corsa che è diventata un mito. Ma torneremo a percorrere in amicizia le strade di una volta perché spero tanto che alla gente di Savona, di Loano di Alassio e Laigueglia manchi quel passaggio di un gruppo di ciclisti che, fino allo scorso anno, quasi sempre annunciava l’arrivo della primavera". 

"Resta il fatto che si partirà, anzi si ripartirà e, da una parte o dall’altra, arriveremo  a Sanremo così il titolo di questa mitica corsa si salverà a dispetto della pandemia, del traffico e le vedute discutibili di tanti sindaci. Voglio fare ancora una volta i complimenti a Vegni, a RCS, alla gazzetta che hanno saputo allestire, in pochi giorni, un percorso del tutto degno della tradizione. La Sanremo continuerà ad avere il suo fascino e non sarà un cambiamento di percorso a scalfirlo. Nell’albo d’oro resterà il nome del vincitore, non ci sarà traccia del percorso e chi vincerà, anche in questo tormentato 2020, entrerà nella storia del ciclismo perché Sanremo è Sanremo e non solo nella musica" conclude infine il ct azzurro.

Roberto Vassallo

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