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Attualità | 16 luglio 2020, 12:19

Badalucco dice 'No' al 5G: stop a sperimentazioni sul territorio fino a quando non sarà garantita la sicurezza per l'uomo

Nella provincia di Imperia altri comuni come Bordighera, Dolcedo o Cervo hanno manifestato la propria contrarietà al 5G e su Sanremo è nato anche un comitato.

Badalucco

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Anche Badalucco ha detto 'no' al 5G. Nel corso dell'ultimo consiglio comunale, è stato messo nero su bianco che il piccolo borgo della Valle Argentina non dovrà essere territorio di sperimentazione per il nuovo standard per sistemi di comunicazioni elettroniche.

Badalucco segue il percorso tracciato già da molte altre località italiane. Nella provincia di Imperia altri comuni come Bordighera, Dolcedo o Cervo hanno manifestato la propria contrarietà al 5G e su Sanremo è nato anche un comitato. 

"La tecnologia di comunicazione 5G è in fase di sperimentazione dal 2017 e s’aggiungerà agli standard ancora esistenti per le tecnologie 2G, 3G e 4G prevedendone la sostituzione nell’arco di pochissimo tempo e che la previsione di introduzione della nuova generazione di standard 5G è per il 2019-2020. - hanno spiegato durante il consiglio comunale - Come noto, numerosi, attendibili e qualificati studi medico-scientifici nazionali e internazionali attestano la potenziale nocività per la salute umana delle onde elettromagnetiche, emessi da tecnologie di comunicazione senza fili, con rischi per il sistema neurologico, immunitario, endocrinologici e persino genotossici-tumorali e un aumento di fenomeni di elettrosensibilità nella popolazione".

"I piani del Governo prevedono una copertura del 5G sul 98% del territorio nazionale, non solo le cosiddette Smart City ma pure parchi, aree naturali, zone di campagna e piccoli centri a bassa densità abitativa, per riuscire a servire il 99% della popolazione italiana. - aggiungono - Secondo le previsioni e stando ad alcune dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa dai vertici delle aziende del wireless, ciò potrebbe comportare l’innalzamento dei limiti di legge per la soglia d’irradiazione elettromagnetica a cui la popolazione potrebbe essere esposta 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, comportando l’installazione di mini-antenne a microonde".

"Le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che inevitabilmente, andranno a sommarsi a quelle già attive per i vecchi standard, oltre alle migliaia di ripetitori Wi-Fi presenti" - rimarcano.

Quindi il consiglio comunale badalucchese concorda sul fatto che siano ancora troppe le incognite sul nuovo sistema di radiofrequenze e le conseguenze per la salute delle persone. Quindi, fino a quando non sarà garantita la completa sicurezza di questa nuova tecnologia, Badalucco adotterà altri sistemi per potenziare le proprie reti, "...con soluzioni tecnologiche sicure e a basso impatto ambientale e sanitario, quali il cablaggio al posto del pericoloso wireless, cominciando dai luoghi maggiormente sensibili di permanenza continuativa delle persone più a rischio (scuole, ospedali, uffici pubblici, ecc)" - si legge nel testo del documento.  

Inoltre, a ulteriore tutela, il consiglio ha deliberato che il Sindaco possa emanare un'ordinanza specifica, contingibile urgente, qualora non fosse possibile rispettare questo indirizzo dato dall'assise. In futuro su Badalucco non verranno autorizzati progetti che mettano in atto il 5G a meno che non venga rilasciata una nuova classificazione sugli effetti di queste radiofrequenze che escluda il pericolo per l'uomo. 

L'attenzione sul 5G rimane alta. Badalucco vorrebbe promuovere sull'argomento un tavolo tecnico che analizzi aspetti sanitari e ambientali, per monitorare le ripercussioni dei campi elettromagnetici. Come? Sollecitando gli enti competenti, ASL, Arpal ma anche il mondo accademico e gli istituti di ricerca indipendenti. Il provvedimento assunto dal consiglio comunale sarà inviato per informazione ai Ministeri di Ambiente, del Territorio e della Tutela del mare, della Salute e dello Sviluppo Economico   

Stefano Michero

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