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Al Direttore | 09 luglio 2020, 14:01

Immigrati sui treni e ritardi, un frontaliere: "Basta siamo stufi, é ora di intervenire seriamente!"

Il lettore lamenta il fatto che nessun intervenga in merito ai ritardi che i treni accumulano a seguito dei controlli e che mettono in cattiva luce i pendolari impiegati nelle aziende francesi

Immigrati sui treni e ritardi, un frontaliere: "Basta siamo stufi, é ora di intervenire seriamente!"

Un lettore torna a denuncia la problematica dei ritardi accumulati dai frontalieri a causa dei controlli per l'immigrazione sui treni diretti oltre confine. 

"Sono un frontaliere che utilizza il treno e vorrei approfittare dell’articolo pubblicato oggi in relazione al ritrovamento di migranti sul treno per la Francia per precisare e attirare l’attenzione delle associazioni dei frontalieri e dei nostri governanti sul fatto che questo fenomeno ha anche come conseguenza diretta il disfunzionamento del servizio ferroviario. Ogni giorno il treno del mattino accumula tra i 15 ed i 20 minuti di ritardo a causa dei controlli per gli immigrati, minuti che poi dobbiamo recuperare al lavoro perché nessuno ce li regala! Alla fine di ogni settimana (parlo per me) devo recuperare circa un’ora di lavoro per compensare questi ritardi! 4 ore al mese! Sono migliaia i frontalieri impattati da questo problema e dunque si fa presto a fare il calcolo della perdita economica, di tempo, di denaro ed di efficienza lavorativa. Bisogna tenere anche conto che a lungo andare questi ritardi possono creare un pregiudizio ai lavoratori Italiani in quanto saranno considerati (anche se non per colpa loro) meno affidabili di altri lavoratori che non devono prendere il treno. Essere pendolari con il treno sarà considerato un fattore negativo dai datori di lavoro. Non dimentichiamoci che oltre a questo 1 su 3 i treni sono in ritardo o soppressi per altri motivi. Perché tutto questo non interessa a nessuno? Perché nessuna autorità interviene per risolvere efficacemente il problema? Nelle settimane scorse ho letto diverse lettere e articoli che lamentavano lo stesso problema ma mai di un intervento risolutivo da parte delle autorità preposte".

Redazione

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