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Infermiere e salute | 14 giugno 2020, 09:35

Descrizione dei tipi psicologici: in quale vi riconoscete? Prima parte

Ritorna l’appuntamento con la nostra psicologa la dottoressa Irene Barbruni:

Descrizione dei tipi psicologici: in quale vi riconoscete? Prima parte

Sia in noi stessi che nelle persone che abbiamo vicino, riconosciamo diversi tipi di carattere, ossia diversi modi di affrontare il mondo e le relazioni. Ognuno di noi possiede una propria natura, un proprio modo di essere e non esistono delle modalità migliori di altre, poiché ognuna ha dei punti di forza e dei punti deboli. Ciò che conta per il nostro benessere è non tradire mai la nostra natura, ma, se mai, cercare di superare alcune debolezze rimanendo però sempre se stessi.

Nel suo libro, Il concetto dell’angoscia, Kierkegaard sottolinea le necessità del singolo soggetto a divenire ciò che in potenza egli è, pena cadere preda del sentimento dell’angoscia, e della disperazione. Vissuti che sorgono proprio all’interno delle crisi di identità: cioè un soggetto che non sa o non può essere se stesso. Il non poter esser se stesso dipende da situazioni ambientali e relazionali, mentre il non saper essere se stessi dipende dall’incapacità di capire ciò che si è. E qui subentra un altro problema: spesso le persone desiderano essere o somigliare a qualcuno che idealizzano, ma ciò le porta lontane da se stesse. Il tema della perdita della propria natura, viene evidenziato da  un particolare indice del test di Rorschach definito tipo di risonanza intimo primario e secondario. Ciò che determina il possibile malessere in un tipo di personalità non è tanto il fatto che sia un tipo estroverso o introverso (anche se la presenza in modo equilibrato di entrambe le modalità sicuramente risultano un vantaggio), ma se l’attuale modalità adottata dal soggetto è in sintonia con il suo tratto originario. Alcune persone nascono con la tendenza all’introversione, ma per ragioni storiche, ambientali e relazionali della loro vita, hanno dovuto cambiare modo d’essere, divenendo estroversi. Ma sarà un’estroversione un po’ caricaturale, perché non autentica. Può avvenire anche il contrario: l’estroverso che deve divenire introverso, egli si sentirà amputato sperimentando un  profondo disagio.

Questo mutamento della tipologia introverso/estroverso è molto evidente nei processi evolutivi dell’infanzia. Oggi si tende a privilegiare la modalità estrovertita: viviamo in una società che tende più a sviluppare l’estroversione che non l’introversione. In questo periodo di forzata clausura si osserva che sono proprio le persone estrovertite, o con poca attitudine all’introversione, quelle che trovano maggiore difficoltà a sopportare l’inattività. Essendo il loro mondo posto fuori di sé,  avvertono un forte sentimento di esclusione. Mentre la persona che ha una maggiore attitudine all’introversione ritrova dentro sè un mondo con cui interagire.

Ad ogni modo, si diceva che si privilegia l’estroversione per cui i percorsi formativi tendono a sviluppare tale tendenza, non rispettando le effettive autentiche qualità/necessità del soggetto.  Questi processi di mutamento del proprio tipo psicologico portano a difficoltà notevoli nel rapporto con se stessi, con l’altro e con la realizzazione nella propria vita: è meglio quella gallina che sa fare la gallina piuttosto che la gallina che vuole essere un’aquila: quest’ultima si ridurrà a non essere né una gallina né un’aquila.

Quindi si diceva del problema esistenziale del soggetto che non può essere se stesso o non sa essere se stesso. Non può per ragioni ambientali, mentre non sa essere se stesso perché ignora ciò che gli è necessario. Spesso è proprio questo il tema di molti percorsi di psicoterapia: la scoperta della proprie soggettive  necessità.  

Quindi è importante cercare di conoscere la nostra natura per non tradirla o, peggio, cercare di assumere un tipo di atteggiamento che ci porta all’opposto di ciò che siamo.

Cerchiamo quindi di descrivere alcune tipologie di personalità descritte dal noto psicoanalista C.G.Jung. Come abbiamo detto si può distingue tra tipo estroverso e tipo introverso (concetti ripresi appunto nel test di Rorschach). Questa dinamica duale e profonda interagisce con le quattro funzioni psicologiche fondamentali che sono: pensiero, sentimento, sensazione ed intuizione.  Queste diverse tipologie verranno descritte nel prossimo articolo.

 

D.ssa Irene Barbuni

 

 

 

 

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                                                                                                          Roberto Pioppo

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