Ha fatto molto discutere in città la scelta del ‘Cocoon’ di via Cavour che ha rinunciato all’aperitivo a causa dei molti clienti indisciplinati che non rispettavano le norme di distanziamento. Da oggi chiuderà alle 19 e la nostra notizia ha presto fatto il giro dei media arrivando anche alle cronache nazionali. “Così non va bene” hanno scritto nella loro comunicazione ufficiale, ricevendo l’apprezzamento di molti cittadini e colleghi di zona.
“Molti locali ci hanno contattati per dire che abbiamo fatto bene, ma essendo in una piccola via ho problemi di logistica e non posso allargarmi quanto voglio - dichiara ai nostri microfoni Mauro Natta, titolare del ‘Cocoon’ insieme alla moglie Sharon Ball - lunedì alla ripartenza ho avuto diversi problemi, mi sono confrontato con mia moglie e ho capito che non posso fare il poliziotto e, allo stesso tempo, con la situazione attuale non posso permettermi una persona in più per controllare”.
“Quando lunedì si sono verificati i primi problemi ho scritto al sindaco Biancheri esponendo la situazione e mi ha detto che ho ragione - prosegue Mauro Natta - lavoro tanto per mantenere le distanze e avere il locale e le cucine sempre disinfettate, ma poi esci fiori dal locale e c’è gente che si parla a un palmo dal naso. Non voglio essere un esempio, ma questa è la mia situazione e non riesco a gestirla. Mi metto anche nei panni dei clienti che, dopo qualche aperitivo, possono anche dimenticarsi della mascherina e della distanza, quindi posso provare a comprenderli”.
“Tornare a fare l’aperitivo? Per adesso è impossibile pensarlo, poi vedremo - conclude il titolare del ‘Cocoon’ - però in questa situazione non potrò assumere nessuno, stiamo lavorando al 40% rispetto a prima. Tengo a precisare che ho potuto scegliere perché lavoro per tutto il resto del giorno, ma capisco chi non può rinunciare”.