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Attualità | 14 maggio 2020, 16:18

Coronavirus, Monica Tondelli (Bar 11) non espone il drappo nero: "Protesta giusta, ma io devo riaprire" (video)

“Sarò costretta quanto prima perché ho delle spese da sostenere, una dipendente in cassa integrazione che non ha ancora percepito alcunché”

Coronavirus, Monica Tondelli (Bar 11) non espone il drappo nero: "Protesta giusta, ma io devo riaprire" (video)

La troviamo dentro al suo bar, dove insieme a Romina, la sua dipendente, sta preparando il locale per la riapertura. Monica Tondelli, titolare del bar 11, oggi non ha esposto il drappo nero come hanno fatto i suoi colleghi in segno di protesta. (QUI)

Non l'ho esposto ma capisco i colleghi. Ci mancherebbe, è una cosa giustissima”. precisa Monica, che però il suo bar lo riapre. Non lunedì, ma apre, più per necessità che per desiderio di andare controcorrente: “Sarò costretta quanto prima perché ho delle spese da sostenere, una dipendente in cassa integrazione che non ha ancora percepito alcunché”.



Le spese ci sono – continua Monica – non sono state regolamentate, gli affitti alcunché, quindi assolutamente devo riaprire, non posso esporre il drappo, ma lo capisco e lo condivido. È una protesta più che giusta, sarebbe ora che dessero una definizione alla categoria, però Monica Tondelli deve aprire perché deve campare”.

Per poche settimane quasi 150 tra baristi e ristoratori di Imperia sono stati uniti in un unico comitato. Poi è successo qualcosa. Monica aveva criticato le misure adottate dal comune per venire incontro agli esercenti. Così baristi e ristoratori si sono scissi, e adesso Monica fa parte di un piccolo gruppo, che definisce: “Baristi umili”.

Non faccio più parte del comitato per questo motivo. Non siamo stati capaci di essere coesi neanche tra di noi. La cosa è abbastanza grave e ridicola nello stesso tempo. Sono stata messa ai margini e va benissimo così”.

Io capisco - continua - che non ci siano soldi per nessuno, ma mi risulta che la regione abbia delle disponibilità, il presidente al di là dei proclami dovrebbe mettere mano alla tasca e foraggiare. Sarebbe ora. Abbiamo visto l'imprenditore a Napoli che fine ha fatto. Non dobbiamo arrivare a quel livello. Dopo tre mesi soldi non ce ne sono, quindi bisogna fare qualcosa. Il comune dovrebbe attivarsi nel limite delle possibilità. Non so come sia il bilancio comunale, ognuno di noi ha dei problemi da risolvere, anche perché se ci fanno chiudere non entrano neanche più i soldi nelle casse comunali”.

Francesco Li Noce

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