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Economia | 14 maggio 2020, 14:37

Ore 12, un drappo nero davanti ai locali di Arma di Taggia: Giuffra (Confcommercio) "Senza linee guida dal Governo, molti rischiano di non poter riaprire" - Video Servizio

“Se le linee guida non saranno espresse in modo chiaro e favorevole alle nostre aziende, questi drappi neri che oggi avete visto davanti a qualche locale li vedrete davanti agli esercenti di tutta la provincia di Imperia”.

“Se le linee guida non saranno espresse in modo chiaro e favorevole alle nostre aziende, questi drappi neri che oggi avete visto davanti a qualche locale li vedrete davanti agli esercenti di tutta la provincia di Imperia”.  

Arriva anche ad Arma di Taggia la protesta del drappo nero. Il rappresentante di Confcommercio per Arma di Taggia, Riva Ligure e Santo Stefano al Mare, Massimo Giuffra ha spiegato il senso di questa iniziativa nata a livello provinciale e accompagnata dall'hashtag #CosìNonApro.

Oggi alle 12, numerose attività si sono fermate per esporre il vessillo nero davanti ai propri locali. Un gesto simbolico dal mondo della piccola impresa che in queste ore si trova nel pieno dei lavori in vista della ripartenza del 18 maggio.

VIDEO SERVIZIO

Una riapertura con tante incognite a distanza di pochissimi giorni, come ha spiegato il rappresentante di Confcommercio: “La maggior parte delle attività commerciali della zona vivono sul turismo, con la chiusura delle regioni e delle frontiere con la Francia e senza linee guida nazionali avremo grossi problemi economici. Molti di noi  non ce la faranno e chiuderanno a breve o non riapriranno più. La speranza è che diano linee chiare, attuabili, senza dover spendere soldi inutilmente perchè noi siamo i primi a voler salvaguardare i nostri dipendenti e i nostri clienti. Fino a quando non riusciremo a fare breccia ne Governo faremo tutte le istanze e le manifestazioni che porteranno ad un ragionamento più ampio per la ripartenza dell’economia”. 

Abbiamo chiesto a due imprenditori di Arma di Taggia aderenti alla protesta di raccontarci come sarà la loro estate.  “Ci aspettiamo una grande crisi. - commenta amaramente Andrea Stella, titolare de La Fortezza di Manin, in piazza Tiziano Chierotti - Sicuramente essendo un paese turistico avremo grosse difficoltà nell’accogliere le persone se queste saranno bloccate nelle loro regioni. Quindi se non apriranno i confini vivere del nostro turismo sarà complicato. Noi ci atterremo alle ordinanze e quindi alle disposizioni nazionali e regionali, imposte da INAIL. Manterremo le distanze tra i vari tavolini e faremo entrare una persona alla volta nel nostro locale perchè piccolino e cercheremo di fare il possibile con quello che ci viene permesso”.

“Oggi non immaginiamo l’estate, non avendo linee guida da rispettare e quelle poche dritte che ci hanno dato sono inattuabili, tanto per me quanto per i miei colleghi. Abbiamo patito tantissimo. - denuncia Francesco Lucchese dell’Osteria 1808, di via Colombo - Purtroppo questo era un bel momento per la nostra zona, con carri fioriti, corteo storico, Milano Sanremo. Eravamo alle porte della stagione. Marzo, aprile, maggio ti danno la base solida per poter arrivare fino a dicembre, con la stagione estiva e l’autunno. Noi ci siamo attrezzati con mascherine e guanti per tutto il personale, per i nostri clienti aspettiamo queste linee guida ma per fortuna abbiamo abbastanza spazio esternamente e quindi penso che non sarà necessario usare il plexiglass, spero solo nel buon senso del governo”.

Stefano Michero

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