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Attualità | 14 maggio 2020, 10:12

Decreto rilancio: duro affondo di Parodi (Fai) “Nessun sostegno per i lavoratori frontalieri senza reddito”

Sono una farsa le approvazioni degli ordini del giorno, presentati nel decreto aprile, dove il Governo si impegnava a inserire i frontalieri nelle misure di sostegno.

Decreto rilancio: duro affondo di Parodi (Fai) “Nessun sostegno per i lavoratori frontalieri senza reddito”

“E’ stato varato il decreto ‘rilancio’ dal consiglio dei Ministri e con rammarico noto come, ancora una volta, sono stati esclusi i nostri lavoratori frontalieri”.

Interviene in questo modo Roberto Parodi, segretario dei Frontalieri Autonomi, all’indomani dell’emanazione del Decreto ministeriale di ieri. “L’articolo 89 del nuovo decreto – prosegue Parodi - definisce la piattaforma dei lavoratori che percepiranno il bonus di 600 euro che andrà a incrementarsi fino a 1000 euro. Avevamo chiesto di integrare i lavoratori frontalieri, senza reddito, all’interno di questa piattaforma. Non si capisce, ad esempio, come ci siano il lavoratori stagionali italiani e non gli stessi stagionali frontalieri. Questa ulteriore discriminazione non è accettabile”.

“Ci avevamo creduto – prosegue – ed avevamo fornito tutte le informazioni necessarie di questa categoria che da due mesi non percepisce un euro e presumibilmente passeranno ancora mesi prima che potranno riprendere a lavorare. Ci siamo tenuti al di fuori delle diatribe politiche evitando strumentalizzazioni politiche. Sono una farsa le approvazioni degli ordini del giorno, presentati nel decreto aprile, dove il Governo si impegnava a inserire i frontalieri nelle misure di sostegno. Oggi però non si può stare zitti dietro questa enorme ingiustizia. Ricordo che i lavoratori frontalieri producono il reddito all’estero lo portano in Italia dove ci pagano le tasse. Allora mi chiedo quando si tratta di prendere lo stato è presente ma per una volta che queste persone hanno bisogno li abbandona e li discrimina rapporto agli altri lavoratori”.

“Complici di questo – termina Parodi - anche i sindacati completamente assenti nelle trattative col Governo su questo tema. Presenteremo sicuramente emendamenti in fase di conversione ma questo vuole dire che, se approvati, passeranno ancora due mesi prima che si veda un centesimo. Onestamente sono personalmente disgustato di queste ulteriori sperequazioni”.

Redazione

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