La proposta delle barriere in plexiglas per andare in spiaggia al tempo del Covid-19 è stata accolta con un mix di comprensibile ironia e perplessità. Soluzione difficile da applicare e, soprattutto, fortemente antiestetica oltre che costosa e poco rispettosa dell’ambiente.
E così un gruppo di ex studenti della facoltà di Architettura di Firenze ha messo nero su bianco ‘E-stateInSicurezza’, sottotitolo ‘Liberi ma sicuri’. Andrea Favilli, Antonio Giannetti, Caterina Ghelli, Mirco Guasti, Lavinia Guicciardini Salini, Lucio Innocenti, Tommaso Laezza e Consuelo Rellini (con radici ventimigliesi) sono gli ideatori del progetto che potrebbe rivoluzionare l’estate 2020.
“Nel rispetto delle normative attuali abbiamo pensato alla creazione di un modulo per la spiaggia interamente realizzato con materiali naturali - ci spiega Consuelo Rellini - lo stiamo proponendo per le spiagge toscane, ma è modulare e adattabile anche alle spiagge pietrose del Ponente ligure. Ora il nostro obiettivo è farlo conoscere il più possibile”.
La presentazione del progetto
E-STATE IN SICUREZZA: IL PROGETTO IN TRE CONCETTI CHIAVE
Da circa un mese a questa parte molte sono state le proposte formulate da architetti e aziende per aiutare i proprietari degli stabilimenti balneari delle regioni italiane a far fronte all’emergenza coronavirus.
Ciò che abbiamo notato immediatamente è stato che le proposte erano accomunate da un aspetto a nostro avviso di fondamentale importanza: tutte tendevano a rinchiudere l’uomo all’interno di un oggetto.
La domanda è sorta spontanea: perché chiudersi di nuovo all’interno di uno spazio limitato dopo due mesi di quarantena?
Da qui abbiamo sentito l’urgenza di dire la nostra, proponendo un progetto che si pone in un’ottica differente rispetto alle proposte formulate fino a ora, rompendo gli schemi e basandosi su un approccio rivelatosi vincente negli stato che hanno affrontato al meglio l’emergenza coronavirus: il rispetto delle distanze di sicurezza.
Ciò che proponiamo, è uno schema di flussi e distanze che permetterà sia ai proprietari degli stabilimenti che ai fruitori di tornare in spiaggia serenamente lasciando l’ansia e l’oppressione di questi mesi il più possibile lontano dall’ombrellone.
In quanto architetti, però, non volevamo dimenticarci dello studio dei materiali utilizzati e della resa estetica della nostra soluzione. Per questo motivo abbiamo deciso di focalizzarci su tre conce4 chiave: flessibilità, sicurezza e sostenibilità.
FLESSIBILITÁ
Il progetto si basa sulla divisione in tre macroaree: ingresso, spiaggia e mare, suddivise a loro volta in compartimenti più piccoli e collegate da percorsi a un’unica direzione.
All’ingresso si trova un’area dedicata ai servizi principali: pagamento, bar e soprattutto igienizzazione sia in entrata che in uscita dallo stabilimento In spiaggia, le file di ombrelloni sono divise da corridoi a unico senso di percorrenza, definiti da pareti di corde che delimitano ma non separano.
All’interno delle file, il distanziamento viene garantito da un sistema di pallet che si integrano nella configurazione generale fungendo in seconda istanza da sedute e/o da contenitori ornamentali per il verde.
Lo schema modulare e la tipologia di materiali selezionata fanno sì che il progetto possa essere adattato a stabilimenti balneari di ogni tipologia e dimensioni. I materiali utilizzati sono di basso costo, facilmente reperibili, personalizzabili e in alcuni casi anche riutilizzabili.
I proprietari degli stabilimenti potranno utilizzare tutto il materiale già a loro disposizione, dovendo investire soltanto nella separazione tra gli spazi e non sull’arredamento degli stessi.
Il concept è improntato alla semplicità delle strutture, in modo da limitare al minimo il supporto di manodopera specializzata.
Proprio grazie alla sua modularità e alla facile reperibilità dei materiali, il progetto intende venire incontro alle esigenze di velocità e facilità di realizzazione. Basterà applicare la griglia di base standard all’area a disposizione per individuare gli spazi da destinare agli ombrelloni e quelli per la circolazione.
SICUREZZA
La sicurezza è il fulcro centrale attorno al quale ruota l’intero progetto.
La priorità nello sviluppo del concept è stata quella di garantire la sicurezza e il rispetto delle norme vigenti evitando di erigere barriere che isolassero i fruitori degli stabilimenti balneari in un ambiente occludente.
Il rischio di contagio viene evitato assicurando il rispetto delle distanze minime con l’installazione di arredi e strutture che si integrano perfettamente nel paesaggio balneare garantendo al tempo stesso sicurezza e libertà di movimento.
SOSTENIBILITÁ
I materiali selezionati sono il legno per la struttura centrale e i pallet, la corda per la delimitazione dei corridoi e, facoltativamente, la canapa, un tessuto naturalmente antibatterico utilizzabile per il rivestimento dei cuscini. Nell’intento di perseguire un’idea di sostenibilità ambientale ed economica, il concept prevede materiali facilmente intercambiabili e reperibili localmente in tutte le regioni italiane.
L’utilizzo di materie prime “povere” e in parte di riuso riduce notevolmente l’impronta ecologica del progetto, sia in fase di realizzazione, sia in fase di smaltimento.
CHI SIAMO
Andrea Favilli, Antonio Giannetti, Caterina Ghelli, Mirco Guasti, Lavinia Guicciardini Salini, Lucio Innocenti, Tommaso Laezza e Consuelo Rellini.
Ci conosciamo all’Università degli Studi di Firenze nel 2011 e, dopo tanti esami insieme, completiamo gli studi e iniziamo a muoverci autonomamente nel mondo del lavoro.
Adesso viviamo e lavoriamo in paesi diversi ma la voglia di progettare insieme non è ancora passata.
Nell’occasione di questa emergenza, abbiamo deciso di tornare a lavorare insieme per produrre una soluzione che fosse di aiuto per il nostro paese. Augurandoci di esserci riusciti, rimaniamo a disposizione per qualunque contatto.