Le relazioni sociali sono cambiate, il telefono e la rete ci permettono di restare in contatto con i nostri familiari e amici, il tempo ci permette di ritrovare amici di cui avevamo perso le tracce.
Per alcuni restare a casa è comunque divertente e passano il tempo leggendo libri, scrivendo memorie, sfogliando album fotografici e cucinando, cucinando e cucinando....
La casa è vissuta come un rifugio, un riparo sicuro dalla malattia.
Ma per altri non è così e rimanendo a casa passano tutto il tempo contando i giorni, che mancano al ritorno alla libertà di muoversi, e, incollati al televisore, seguono tutte le dirette sul virus e la sua diffusione nel mondo. Uno stress che genera ansia e preoccupazione.
Abbiamo chiesto a Tiziano di rivedere in chiave moderna il libro di Silvio Pellico, dove ha raccontato della sua lunga prigionia rivelando ai lettori i suoi sentimenti più profondi. Perchè dolore, bontà, amore, umanità e fiducia sono presenti anche in prigione.
In prigione.... si apprezza l'ora d'aria
si pensa al futuro...
si è un pochino confusi...
le parole sono sempre importanti...
si scoprono sentimenti nuovi
non si ha paura di nulla...
aumenta la consapevolezza...
crescono i dubbi...
lo sguardo è importante...
la televisione diventa un nemico
si riflette con attenzione
la noia ci opprime
la fantasia è senza freni...
si vede tutto più nero..
e vengono cattivi pensieri