Economia - 07 aprile 2020, 18:54

Coronavirus: Scarpe&Scarpe avvia un piano industriale, riguarderà anche i negozi dell'imperiese

Anche a seguito delle conseguenze dell’emergenza sanitaria, l’azienda torinese, che ha una sede anche a Pontedassio, accede al pre-concordato per garantire un piano di rilancio

La gravissima situazione di emergenza sanitaria nazionale e internazionale ha messo in ginocchio tutta la distribuzione commerciale italiana, con particolare riferimento al comparto “non food” di cui fa parte anche Scarpe&Scarpe, società che opera nei settori calzature, pelletteria e abbigliamento sportivo e casual.

Già dalla fine del mese di febbraio si sono registrate flessioni negl’ingressi dei punti vendita e un deciso calo delle vendite nell’ordine dell’80%. La chiusura dei 154 negozi Scarpe&Scarpe in tutta Italia a partire dall’8 marzo, e pertanto l’azzeramento degli ingressi da parte dei clienti, ha inevitabilmente portato ad un conseguente azzeramento del fatturato e dei flussi di cassa.

“Non lo possiamo definire un calo dei consumi, ma un vero e proprio crollo delle vendite. I beni non alimentari sono i più colpiti dalla crisi e, al loro interno, i settori calzature, abbigliamento e accessori sono i più penalizzati, e sono quelli in cui opera la nostra Azienda”, spiega Alessandra Miriello, Chief Financial Officer.

In forza delle misure governative volte a contenere la crisi epidemiologica da Covid-19, l’attività di impresa esercitata da Scarpe&Scarpe è attualmente sospesa, con conseguente temporanea chiusura di tutti i 154 punti vendita, in cui sono impiegati oltre 1.700 dipendenti. Grazie alla collaborazione fattiva con le Rappresentanze Sindacali CGIL, CISL e UIL, i dipendenti potranno beneficiare degli ammortizzatori sociali previsti dal decreto “Cura Italia” che la Società ha prontamente attivato.

In considerazione dello scenario, e del perdurare della gravità dell’emergenza, è sorta la necessità di mettere in sicurezza l’Azienda con l’unico scopo di progettare un piano di rilancio industriale al fine di garantire la prosecuzione dell’attività e le prospettive di lavoro. A tale proposito è stata presentata sabato 4 aprile l'istanza di concordato “in bianco” presso il Tribunale di Torino ed il ricorso è stato pubblicato nel registro delle imprese in data 6 aprile. L’Azienda sta già lavorando con un team di consulenti e professionisti al fine di presentare un piano industriale e finanziario che consenta di salvaguardare la continuità aziendale nell’interesse dei creditori e delle maestranze impiegate.

“Lungo il nostro cammino imprenditoriale abbiamo affrontato numerose sfide. Siamo fiduciosi che potremo uscire da questa crisi e siamo certi che con la collaborazione con le Parti Sociali, gli Istituti di Credito e i nostri Fornitori, potremo ridare un nuovo impulso e una nuova ripartenza all’attività”, conclude Miriello.

Redazione