Eventi - 06 febbraio 2020, 16:12

Fasma e gli occhi chiusi sul palco: "Me lo sono vissuto ancora di più"

Dai sobborghi di Roma al palco del Festival di Sanremo: "Il mio pseudonimo rappresenta la possibilità di comunicare qualcosa senza dover essere fisicamente presente".

Dai sobborghi di Roma al palco del Festival di Sanremo il passo non è di certo breve, nemmeno per un giovane rapper con la voglia di spaccare il mondo: Fasma evidentemente questo concetto ha avuto modo di comprenderlo e assimilarlo, godendosi a pieno l'esibizione di ieri al Festival di Sanremo: "Ho chiuso gli occhi - dichiara - per godermi ancora di più quel momento, la musica deve essere vissuta in modo personale".

Lo pseudonimo Fasma, come confermato dallo stesso cantante, corrisponde al diminutivo di fantasma: "Rappresenta - prosegue - la possibilità di comunicare qualcosa senza dover essere fisicamente present, proprio come un fantasma che si sente ma non si vede; spero che la mia musica posso rimanere per sempre".

Il nuovo album di Fasma "Io sono Fasma" è in uscita il prossimo 28 febbraio: "Il titolo - conclude - non ha l'intenzione di essere auto-celebrativo ma vuole affermare che la mia musica è quella che sono, non potrei mai attingere da quello che non mi appartiene.

 

Marco Berton