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Attualità | 09 dicembre 2019, 22:11

Sanremo: denuncia di un insulto razzista da una mamma, la risposta della Sanremese Calcio

Il nostro giornale conferma, come fatto telefonicamente con la società matuziana, di non aver mai accusato la stessa dei fatti avvenuti, ma di aver riportato semplicemente la testimonianza di una madre che ha dichiarato di aver chiaramente udito un insulto di una singola persona partire dalla tribuna verso il figlio.

Sanremo: denuncia di un insulto razzista da una mamma, la risposta della Sanremese Calcio

“La Sanremese Calcio afferma con forza la propria estraneità ai fatti riportati e riguardanti un presunto insulto razzista rivolto ad un calciatore avversario, così come non corrisponde al vero l’affermazione secondo cui i calciatori ospiti avrebbero lasciato il campo impauriti. A dimostrazione di ciò, gli stessi ragazzi, di entrambe le squadre, una volta lasciato il campo di gioco al termine della partita, hanno trascorso insieme la serata in serenità ed amicizia. Circostanze, tutte queste, che siamo certi verranno confermate anche dai dirigenti dell’Ospedaletti”.

Interviene in questo modo la società matuziana, in risposta alle dichiarazioni della mamma di un giocatore 13enne dell’Ospedaletti Calcio, che ha denunciato un insulto razzista, nel corso dell’incontro di sabato scorso a Pian di Poma. “La Sanremese, i suoi atleti e tifosi infatti ripugnano con forza la piaga del razzismo, la quale va però combattuta seriamente e, proprio per questo, non può essere strumentalizzata per una ridicola visibilità ed andrebbe, ancor di più, trattata con la dovuta attenzione anche dagli organi di stampa, troppo spesso interessati a qualche click in più ma sempre meno attenti a verificare le notizie e le informazioni ricevute. Va da sé che, pertanto, la Sanremese non potrà non tutelarsi nelle aule di Giustizia sia contro chi ha riferito tali calunniose e diffamanti menzogne sia contro chi, senza alcuna preliminare verifica, ne ha dato risalto”.

“Allo stesso tempo – termina la Sanremese - confida che la FIGC voglia, per davvero, fare le dovute verifiche affinché la reputazione della società venga prontamente riabilitata. Dispiaciuta per l’ennesima occasione persa per poter esser, davvero, d’esempio ai giovani, la Sanremese riflette sulla possibilità, congiuntamente con le altre Società della zona che si rendessero disponibili, di organizzare un evento che, grazie al volano dello sport, coinvolga la collettività tutta nel nome della solidarietà e della sensibilità”. 

Il nostro giornale conferma, come fatto telefonicamente con la società matuziana, di non aver mai accusato la stessa dei fatti avvenuti, ma di aver riportato semplicemente la testimonianza di una madre che ha dichiarato di aver chiaramente udito un insulto di una singola persona partire dalla tribuna verso il figlio.

Carlo Alessi

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