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Economia | 26 novembre 2019, 15:35

La moderna industria alla prova dell’Internet of things

Al centro della moderna automazione industriale c’è senza dubbio un concetto nuovo e affascinante, ancora in parte da scoprire e sviluppare ma di sicuro impatto

La moderna industria alla prova dell’Internet of things

Al centro della moderna automazione industriale c’è senza dubbio un concetto nuovo e affascinante, ancora in parte da scoprire e sviluppare ma di sicuro impatto nella realtà lavorativa imprenditoriale italiana e globale. Stiamo parlando dell’Internet of things, un neologismo che si riferisce all’estensione delle potenzialità di internet al mondo reale fatto da oggetti e luoghi concreti. In pratica gli strumenti acquisiscono una intelligenza propria grazie al fatto di riuscire a comunicare dati su se stessi e accedere a una quantità di informazioni aggregate da parte di altri.

Il riferimento, quando si parla di strumenti, è a impianti e sistemi ma anche macchinari e dispositivi, come pure materiali e apparecchiature. Questi oggetti connessi costituiscono la base dell’Internet of things e si contraddistinguono per alcune proprietà principali come la capacità di elaborare dati, l’interconnessione e la capacità di comunicare con l’ambiente esterno. L’obiettivo dell’Internet of things? E’ fare in modo che il mondo dell’elettronica realizzi una mappa di quello reale, così da assegnare un’identità elettronica alle cose dell’ambiente fisico: tutti gli oggetti possono dunque acquisire un ruolo di tipo attivo grazie al collegamento con la rete. Per quanto riguarda i campi di applicabilità, sono senza dubbio molti e diversificati: si va dall’assistenza remota alla logistica fino ad arrivare naturalmente alle applicazioni industriali per quanto riguarda in particolare i processi produttivi.

Il potenziale di questo speciale settore è davvero grande, anche e soprattutto in termini di sviluppo tecnologico d’avanguardia: non è certo passato inosservato alle aziende, infatti, le quali con sempre maggior costanza vanno a introdurre degli strumenti ad hoc che siano in grado di riuscire a ottimizzare e agevolare i processi produttivi. Con l’obiettivo dichiarato di raggiungere un alto grado di efficienza nell’automazione industriale, sempre nel nome della sicurezza. Proprio come avviene per molti dei prodotti dell’azienda Phoenix Contact, che tra le sue priorità ha l’aumento delle prestazioni operative in termini di trasferimento dati sulla sicurezza, proprio grazie alla digitalizzazione. In particolare, i prodotti Phoenix offrono la possibilità di avere accesso ai dati del sistema di sicurezza in tempo reale grazie all’interconnessione assicurata dall’Internet of things e di trasformarli in informazioni significative. Questo offerto dalla Phoenix Contact (e dalle altre aziende del settore) è un potenziale davvero grande per qualsiasi gestore di impianti o costruttore di macchine. Con alcuni vantaggi decisivi, come ad esempio un aumento della produttività grazie a una panoramica completa di dati e macchine, una riduzione dei tempi di inattività resa possibile dalla manutenzione preventiva, una comunicazione sicura e certificata oltre a un accesso senza limiti ai dati stessi.

Il tema della sicurezza e lo slancio della connettività

Il tema della sicurezza punta a essere sempre più centrale, legato a doppio filo com’è alla progressiva e continua diffusione di dispositivi che fanno uso della tecnologia dell’Internet of things. Con un occhio sempre attento all’aggiornamento e alla formazione. Per raggiungere gli obiettivi concernenti questi ambiti esistono aziende di supporto come la torinese Technology BSA, capaci di sostenere le imprese del settore con un ventaglio di servizi importante. Sempre all’avanguardia su marchi come Phoenix Contact, la Technology BSA è stata fondata nel 1997 e poi, dieci anni dopo, inglobata all’interno del gruppo EDGE Global Supply. Technology BSA è senza dubbio uno dei leader in italia per la distribuzione di componentistica per l’automazione industriale. Chi sceglie di rivolgersi a questa realtà potrà fare sicuro riferimento a una importante professionalità e specializzazione, oltre che un assortimento di oltre cento categorie di prodotto e 14mila 500 articoli in pronta consegna. I settori di riferimento?

Dal food&beverage alla lavorazione delle materie in plastica, passando per logistica e tracciabilità. E non si limita alla pura e semplice distribuzione, perché per andare a intercettare sempre più ambiti del settore innanzitutto è in grado di realizzare e offrire anche dei corsi di formazione altamente specializzati su linee di prodotto come i “robot mobile” e i “sensori di visione”. Tra i brand presenti nella sua lista ci sono, oltre a Phoenix Contact, anche Rittal, Basor, Eaton, Rockwell Automation e Satech. E’ di vitale importanza che i produttori dei vari dispositivi - sia in fase di progettazione che di realizzazione, vale a dire prima della messa in commercio - si concentrino sempre di più su quelli che sono gli aspetti relativi alla sicurezza.

Un mix di tecnologie che cambia il mondo del lavoro

La cosiddetta Internet of things non è una tecnologia a sé, si tratta piuttosto di un insieme di più tecnologie. Il concetto si lega non tanto all’intelligenza delle cose, quanto all’intelligenza dei servizi che possono essere offerti, associati al potenziale di internet. Un connubio grazie al quale sarà possibile andare a integrare in pratica qualsiasi oggetto con una componente tecnologica: quest’ultima sarà dotata di una capacità elaborativa in grado di trasformare quell’oggetto in un dispositivo ‘comunicante’. E’ la trasformazione dell’oggetto in un qualcosa di ‘smart’, grazie allo sfruttamento dell’innovazione digitale associata al Cloud e a nuove logiche collaborative.

Bisogna fare anche un mero calcolo statistico, che riguarda una crescente estensione di questa consapevolezza e un vero e proprio boom del settore: all’aumentare della diffusione di apparati e sensori, corrisponde un aumento della mole di dati che si dovranno gestire e anche la quantità di applicazioni che si dovranno andare a sviluppare. Ecco perché le previsioni parlano di grandi opportunità di business all’orizzonte, in termini di soluzioni per la connettività ma anche di piattaforme di sviluppo.

Il concetto di Internet of things è sempre più un sinonimo di integrazione, insomma, ed è in grado di aprire le porte a prospettive di grande importanza per quanto concerne la rivisitazione di quelli che sono i sistemi informativi aziendali. Per capire quali sono i principali ambiti applicativi che può avere l’Internet of things basta fare mente locale su quali siano i contesti all’interno dei quali ci sono delle cose in grado di ‘parlare’ e di comunicare generando così delle nuove informazioni utili. E’ il caso senza dubbio del monitoraggio industriale e della robotica collaborativa, ma anche dell’industria automobilistica e del mondo biomedicale passando per tutti i vari ambiti che riguardano la sicurezza e la sorveglianza. E’ chiaro che il mondo dell’automazione e quello dei sistemi di produzione saranno tra i principali beneficiari dei miglioramenti derivanti dall’Internet of things.

A cominciare dalla possibilità di arricchirsi di una nuova dimensione legata al valore dei dati e anche dall’opportunità di avere una visione globale e integrata degli asset d’azienda.

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