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Politica | 25 novembre 2019, 18:21

Crollo sulla A6, la politica chiede aiuti concreti: Berrino “Più Intercity sulla Torino-Savona”, Biancheri “Serve un piano straordinario”, Scajola “Fare sistema oltre le logiche campanilistiche”

Si temono ripercussioni sul piano turistico, il Ponente resta collegato con il Nord solo tramite lo svincolo di Voltri

Il crollo sulla A6. In alto (da sinistra): Alberto Biancheri, Gianni Berrino e Claudio Scajola

Il crollo sulla A6. In alto (da sinistra): Alberto Biancheri, Gianni Berrino e Claudio Scajola

Se con la ricostruzione del ‘Morandi’ sembrava di assistere a una nuova rinascita, il crollo del viadotto sulla A6 tra Savona e Altare è una nuova mazzata per un Ponente ligure che ora resta aggrappato al Nord solo tramite lo svincolo autostradale di Voltri. Per il resto ci sono solo le strade ‘tradizionali’ o una ferrovia che, come noto, non sempre è all’altezza delle altre linee nazionali.

In queste ore, mentre si contano ancora i danni, la politica si sta attivando per trovare soluzioni a breve e a lungo termine per evitare che metà Liguria possa essere isolata. “Ho già preparato una scheda per i trasporti con la quale chiederemo un’implementazione degli Intercity sulla Torino-Savona e un incremento del fondo Torino-Liguria per intensificare il trasporto ferroviario” ha dichiarato ai nostri microfoni l’assessore regionale al Turismo e ai Trasporti Gianni Berrino

Chiediamo anche un’accelerazione fortissima del cantiere sul Nava a Pieve di Teco, un cantiere Anas che è fermo da anni e rallenta il traffico, diventa una situazione impossibile siccome il Tenda spesso è bloccato dal lato francese e almeno un’arteria deve essere disponibile. Una terra dotata di tante infrastrutture può fare a meno di una, in una terra come la Liguria, che è sempre stata il fanalino di coda, se ne saltano due resta isolata” ha poi aggiunto Berrino.

E sul piano turistico? La Riviera, perla ligure, è sempre più difficile da raggiungere e la cosa rischia di scoraggiare i viaggiatori. Gli albergatori chiedono di svincolare il flusso dal trasporto su gomma e implementare i collegamenti con l’aeroporto di Nizza. “Abbiamo ribadito la richiesta al Ministero che autorizzi una linea di trasporto pubblico fino a Montecarlo e Nizza in modo che possa essere una linea fissa - commenta Berrino in merito - ai turisti ricordiamo che c’è il Nava e che il Ponente si può raggiungere anche passando da Alessandria, speriamo che chi ha programmato non disdica, tutti insieme dobbiamo per rendere il Ponente una meta raggiungibile”. 

Serve, quindi, un lavoro anche sul piano promozionale, come sottolinea in conclusione l’assessore Berrino: “Non possiamo fare finta che non sia successo, ma nemmeno essere noi stessi a lanciare l’allarme, tutto il lavoro fatto per rilanciare l’immagine della Liguria non deve essere rovinato da questo ulteriore danno. La richiesta che posso fare al Governo è che si metta la lente di ingrandimento su questa parte di regione per dotarla di infrastrutture necessarie per essere parte integrata dell’Italia”.

Preoccupazione anche a Sanremo, principale meta turistica del Ponente, come si evince dalle dichiarazioni del sindaco Alberto Biancheri: “Atteso che non ci sono state vittime dalla frana che ha travolto il viadotto della A6, unica notizia positiva di questa ennesima ferita del nostro fragile territorio, dobbiamo misurarci con una situazione ormai al limite per quanto riguarda i collegamenti, con particolare riferimento al Ponente ligure. Il crollo del viadotto della A6 che taglia i già precari collegamenti con il Piemonte si va ad aggiungere alla problematica derivante dal ponte ‘Morandi’, con cui ormai stiamo convivendo da mesi e che ha inevitabilmente inciso sui flussi turistici, e alla precaria situazione viaria e ferroviaria nel passaggio sul Col di Tenda. Se a tutto ciò sommiamo la problematica decennale che il Ponente ligure patisce sul fronte dei trasporti ferroviari nei collegamenti Genova-Ventimiglia, è evidente che si profila un quadro di isolamento che ha ripercussioni turistiche e commerciali”.

Quali le prospettive per il futuro? “Lo ripeto da anni - commenta Biancheri - alla Liguria e al Ponente ligure serve un piano straordinario per lo sviluppo infrastrutturale. Nessuna polemica né con la Regione né con lo Stato, ma parliamo di una situazione deficitaria che si protrae ormai da tanti, troppi anni. Credo sia giunto il momento di far tutti fronte comune, a partire dai sindaci del territorio, per dare impulso ad un piano programmatico di ampio respiro che ponga al centro i temi dei collegamenti e della sicurezza del territorio”.

Anche da parte del sindaco di Imperia Claudio Scajola l’appello per un intervento concreto per quest’angolo di Ponente: “La Riviera soffre per le carenze di un sistema infrastrutturale scarso e vetusto. Le emergenze di queste ore non fanno altro che mettere a nudo una realtà che tutti dovrebbero avere chiara. Abbiamo bisogno di agire con forza e urgenza per uscire dall'isolamento. Dobbiamo mettere insieme idee e risorse, andando oltre le logiche campanilistiche e provinciali”.

In questi mesi ho più volte ribadito l'importanza di fare sistema tra i territori di Imperia e Savona - conclude Scajola - ne ho parlato, ancora di recente, con il presidente della Regione Liguria. Penso ad alcune priorità come il raddoppio ferroviario tra Finale Ligure e Andora o l'Albenga-Carcare-Predosa. Sono temi che avevo seguito da Ministro. Ahimè, noto con dispiacere che negli ultimi dieci anni nulla è più stato fatto dalle diverse Istituzioni”.

Pietro Zampedroni

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