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Politica | 20 novembre 2019, 10:54

Sergio Tommasini si associa all'idea lanciata dal Sindaco di Carro (Spezia): “Il ‘reddito di montagna‘ al posto del reddito di cittadinanza”

Liguria Popolare porterà in consiglio regionale la proposta di legge sul Reddito di Montagna.

Sergio Tommasini si associa all'idea lanciata dal Sindaco di Carro (Spezia): “Il ‘reddito di montagna‘ al posto del reddito di cittadinanza”

Liguria Popolare è attenta alla pianificazione del futuro dei cittadini e il Presidente Andrea Costa ed il collega in Consiglio Gabriele Pisani, da sempre vicini ai territori montani e alle loro problematiche, si impegneranno per portare avanti in Regione questa proposta.

Sergio Tommasini (consigliere comunale a Sanremo del partito) ritiene che sia fondamentale sostenere concretamente il nostro entroterra e chi lo popola: "Perchè, da una parte garantisce un servizio di mantenimento e un presidio per il territorio e dall'altra contribuisce ad accrescere la nostra offerta turistica. La Provincia di Imperia come tutta la Liguria presenta un entroterra favoloso, da scoprire e da supportare. Il reddito di montagna  rappresenta un investimento migliore rispetto al reddito di cittadinanza perché porterà vantaggi e benefici per tutti. Naturalmente il mio personale auspicio che si vada oltre i confini della nostra Regione e che il Governo possa prendere spunto e adottare una medesima proposta a livello italiano".

"Chiaramente - prosegue - questo è uno strumento che deve inserirsi all’interno di una strategia di insieme per migliorare sotto tutti i punti di vista la vivibilità del nostro entroterra. Ci sono paradisi di montagna nei quali lo spopolamento è arrivato all’80%. Per decenni non c’è stato alcun incentivo per frenare questo fenomeno. Negli ultimi anni sempre più famiglie si sono stancate della frenesia della città, e tanti giovani scelgono di ritornare a vivere nelle comunità rurali. La Regione Liguria ha già adottato misure che sostengono questa direzione - ad esempio la legge per le botteghe dei paesi montani, ma anche il piano casa, che permette interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente”.

"Un modello potrebbe essere il ‘reddito di residenza attiva’ del Molise - termina Tommasini - che da un supporto concreto per tre anni a chi decidi di trasferirsi in Comuni con meno di 2mila abitanti".

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