- 20 ottobre 2019, 08:00

Kimopolo: la "Lacoste per Samurai" di Mathias Alberton

"Made in Italy with discipline" vuol dire fatto in Italia con disciplina. Un concetto ampio che oltre a rimarcare il fatto che si tratti di made in Italy, sottolinea che tutto è stato fatto con rispetto per la natura e per le persone.

Kimopolo: la "Lacoste per Samurai" di Mathias Alberton

Mathias Alberton classe 1974 ha un che di particolare non solo nella voce e nei discorsi ma anche nel modo di pensare. Genovese ma di origini venete, Mathias ha la capacità di vedere il mondo con occhi diversi, sarà per questo "je ne sais pas quoi" che arriva a creare un capo d'abbigliamento che prima non esisteva: la kimopolo. 

Ma di cosa si tratta esattamente?  L'abbiamo chiesto a lui.

"Kimopolo" è un termine che hai coniato tu o esisteva già? Cosa si intende con questa dicitura? "Kimopolo è la crasi tra Kimono e Polo. Non esisteva e volevo un nome che esprimesse il concetto di "elegante come un kimono, pratica come una polo".

Da dove hai tratto ispirazione per realizzarla?  "L'ispirazione risiede nella passione per il Grande Oriente ed il look delle Arti Marziali. Per Kimopolo Hong Kong mi sono espressamente ispirato alla tradizione cinese ed al KUNG FU Lok Yiu Wing Chun, sviluppato appunto nel Cantonese.

Perché proprio una polo e non un altro capo di abbigliamento? "Dopo aver creato il mio abito in 100% puro lino fatto interamente a mano(ndr. in foto), desideravo avere un capo che potesse essere indossato in più occasioni, anche per lo sport. Per essere eleganti, ma non con il solito capo visto e rivisto. Volevo creare qualcosa di iconico e semplice."

Quanto è stato difficile realizzare il tuo progetto? Quali sono le fasi salienti che ti hanno portato fino a qui?  "Realizzare il progetto è stato complesso. Più di quanto immaginassi, in effetti. E la svolta è avvenuta a tranches, una sorta di svolta "al rallentatore". Ogni processo creativo occorre di inventiva, risorse e lavoro fattivo. Ma quello che caratterizza il successo di un progetto e non di un altro è, a mio avviso, la componente umana: quando ho incontrato la persona che avrebbe curato la manifattura, lì è stato quando ho creduto si potesse davvero fare, per questo lasciami ringraziare Daniele Bollea per la manifattura, Federico Zattera per i pattern e la messa in taglie e Alberto Genovese per il taglio.

Mi hai raccontato di esserti servito di un crowfunding... pratica non ancora diffusissima in Italia, vuoi spiegarcela meglio? "Il meccanismo è molto semplice: voglio realizzare una penna (a mo' di esempio) e ho calcolato che mi servono 1000 Euro. Datemi una mano e se raggiungiamo l'obiettivo, vi do una penna ciascuno. Come accennavi in Italia non è molto diffuso. Paradossalmente, pure riuscendo, operare la raccolta fondi su crowdfunding mi ha ostacolato in Italia. Infatti molti che pure volevano partecipare, si sono demotivati dal trovare un "ostacolo" allo spedire semplicemente i soldi. In realtà l'idea del crowdfunding è quella di creare comunità, di rendere tutti partecipi di quello che stai facendo e, perchè no, di essere parte integrante del processo creativo e del successo di un'idea che ti entusiasma."

"Ritengo che in Italia questo possa essere difficile per 3 motivi: 1. Le piattaforme sono principalmente in inglese. 2. L'acquisto online e più in generale la fruizione del web è cosa ancora acerba... figurarsi dare dei soldi per qualcosa che ancora non esiste. 3. A mio avviso influisce molto la mentalità "mors tua, vita mea"... in fin dei conti, perché aiutare qualcuno ad aver successo quando anche tu non stai alla grande?!"


A chi è rivolto il tuo prodotto? "Se ami le cose fatte a mano. Se ami la capacità manifatturiera italiana. Se vuoi sostenere una moda sostenibile che lavora con rispetto delle persone e della qualità. Se ti piacciono le cose cui occorre tempo per maturare a perfezione, allora Kimopolo è per te."

Il tuo brand Martial Attitude recita "Made in Italy with discipline" cosa intendi? "Vuol dire fatto in Italia con disciplina. Un concetto ampio che oltre a rimarcare il fatto che si tratti di made in Italy, sottolinea che tutto è stato fatto con rispetto per la natura e per le persone. La disciplina delle arti marziali in questo caso si trova nella serietà che metto nell'intero processo di realizzazione."


Qual è stata la cosa più difficile che hai fatto/affrontato in vita tua? 
"Rendermi conto dei miei fallimenti, delle mie pecche come persona adulta. Credere sia possibile migliorare se stessi e non adeguarsi nè accontentarsi ad una versione ridotta di me stesso, anche a rischio di non avere molte cose che, sì, sarebbero utili."

Cosi ti aspetti dal futuro? (o dal tuo progetto) 
"Dal futuro la fortuna di vedere crescere mia figlia sana e capace. Dal mio progetto, mi aspetto porti alla creazione di 15 capi di abbigliamento splendidi che contribuiscano significativamente a salvare parte del patrimonio artigianale e manifatturiero italiano."


...e da questa intervista? 
"Visibilità.  Riconoscimento. Opportunità."

Per chi vuole saperne di più, Mathias spiega il suo progetto sul suo canale YouTube oppure potete visitare il suo sito www.martialattitude.com

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Alessandra Canelli

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