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Politica | 27 settembre 2019, 17:25

Imperia: privatizzazione Isah, la minoranza chiede un passo indietro al cda, Pugi "Non sarò complice della chiusura"

Nessun passo indietro sulla privatizzazione dell’Isah. È quanto è emerso al termine della commissione consiliare di oggi pomeriggio, dopo la richiesta della minoranza di convocare un consiglio comunale monotematico sulla vicenda a pochi giorni dalla scadenza del termine fissato per il 30 settembre, di trasformare l’ente da pubblico in fondazione privata

Imperia: privatizzazione Isah, la minoranza chiede un passo indietro al cda, Pugi "Non sarò complice della chiusura"

Nessun passo indietro sulla privatizzazione dell’Isah. È quanto è emerso al termine della commissione consiliare di oggi pomeriggio, dopo la richiesta della minoranza di convocare un consiglio comunale monotematico sulla vicenda a pochi giorni dalla scadenza del termine fissato per il 30 settembre, di trasformare l’ente da pubblico in fondazione privata.

Oggi la minoranza, in particolare i consiglieri di ‘Vince Imperia’ Davide La Monica, di ‘Progetto Imperia’ Luca Lanteri e della Lega Monica Gatti, hanno chiesto al presidente Stefano Pugi e al direttore generale Luca De Felice, presenti oggi, di tornare sui propri passi anche alla luce delle difficoltà riscontrate con i dipendenti. A oggi ci sono infatti trentatre richieste di mobilità. Questo significa che nessuno dei lavoratori ha accettato la perdita di status di dipendente pubblico, pur essendo stati rassicurati sulle condizioni contrattuali da parte dell’azienda.



Nel corso degli ultimi mesi sono stati diversi gli incontri tra l’azienda e i sindacati, tra cui due in Prefettura. Pugi ha sempre ribadito, e lo ha fatto anche oggi, la volontà di non concedere la mobilità ad alcune figure professionali, in particolare quelle che operano nell’ambito professionale sanitario.

La pena sarebbe il mancato accreditamento da parte dell’Asl e la conseguente chiusura dell’Isah. Io non sarò complice di questo misfatto che porterebbe alla chiusura di un’azienda con 120 dipendenti (compresi quelli della cooperativa ndr) che curano 300 bambini”, ha detto Pugi, sottolineando “il clima insopportabile attorno a questa vicenda che non vedo l’ora si concluda”.



Pugi, rispondendo alle domande della commissione ha chiarito “la necessità di questa trasformazione per mantenere l’Isah a essere competitivo”, e che “è un discorso che va avanti dal 2015, quando fu dato un mandato esplorativo a un legale”.

I consiglieri di minoranza hanno però più volte sottolineato la differenza tra quanto detto durante la commissione dello scorso 24 maggio, quando Pugi e De Felice li avevano rassicurati sull’accordo con i dipendenti e con i sindacati, “Poi scopriamo dai giornali che ci sono tutte queste richieste di mobilità”, hanno detto i consiglieri.

A proposito dei sindacati, l’unico presente oggi era Nico Zanchi, sindacalista Cisl, che non è stato però convocato dal presidente della commissione Antonello Motosso, e quindi impossibilitato a intervenire: “La convocazione di oggi – ha sottolineato il capogruppo di Imperia al Centro Guido Abbonon rispetta quanto deciso in conferenza dei capigruppo, quando, su proposta del consigliere di maggioranza Daniele Ciccione, si era deliberato di convocare tutto il cda e i sindacati”.

Durante la commissione non sono mancate scintille tra i consiglieri Davide La Monica e Roberto Saluzzo (Imperia di Tutti Imperia per Tutti), che ha annunciato una querela nei confronti del collega di minoranza, il quale in riunione ha avanzato l’ipotesi che un membro della compagine politica di cui fa parte Saluzzo, entri nel cda dell’Isah.

La commissione si è chiusa con le parole dell’Assessore Luca Volpe, il quale ha bacchettato i protagonisti di non aver coinvolto il Comune al sorgere dei problemi. In generale la riunione di oggi non ha cambiato i punti di vista e non ha tranquillizzato i dipendenti. Tra i pochi presenti oggi Orietta DallAglio: “Si potevano cercare i tempi giusti senza creare nessun disservizio, ma non è stato fatto. Io sono un’infermiera pediatrica e ho avuto accesso alla mobilità questa mattina, Dico solo che ci vuole rispetto per utenti e dipendenti. Le grandi aziende funzionano così, bastava trovare i tempi giusti, se dal 2015 c’era questa procedura, noi non ne eravamo al corrente”, ha detto a Imperia News.

Francesco Li Noce

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