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Economia | 10 luglio 2019, 05:48

Crescere cannabis in casa: ecco come farlo in Italia

La Corte suprema italiana ha stabilito lo scorso anno, che coltivare cannabis su piccola scala per uso personale è legale, in una sentenza storica che ha suscitato molte controversie.

Crescere cannabis in casa: ecco come farlo in Italia

La Corte suprema italiana ha stabilito lo scorso anno, che coltivare cannabis su piccola scala per uso personale è legale, in una sentenza storica che ha suscitato molte controversie.   

Dopo essere stata invitata a chiarire precedenti interpretazioni contrastanti della legge, la Corte di Cassazione ha deciso che il reato di coltivazione di stupefacenti dovrebbe escludere "le piccole quantità coltivate in casa per uso esclusivo del coltivatore".

I dettagli della decisione, presi il 19 dicembre, ma rivelati nei giorni scorsi, hanno già provocato una risposta critica da parte delle organizzazioni che si occupano di tossicodipendenza, suggerendo che il dibattito su questa sentenza potrebbe proseguire.

Le voci del governo su questa introduzione

"Il tribunale ha aperto la strada, ora tocca a noi", ha detto Matteo Mantero, senatore del partito della coalizione di governo, il Movimento delle 5 stelle. Mantero ha presentato un emendamento al bilancio 2020 che chiede la legalizzazione e la regolamentazione del consumo interno di cannabis, ma è stato giudicato inammissibile dall'oratore del senato del partito conservatore Forza Italia di Silvio Berlusconi.

"La droga fa male, dimenticate di coltivarla o di comprarla nei negozi", ha detto Matteo Salvini, leader del partito di destra della Lega, in un comunicato di fine dello scorso anno, in riferimento ai negozi che vendono "erba legale" a bassa resistenza, diffusa in Italia.

Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, alleato della Lega, ha detto che la prima legge che la coalizione di centro-destra avrebbe approvato se fosse arrivata al potere "annullerà l'assurdo verdetto del tribunale".

Anche se la Corte di Cassazione nel 2008 ha dichiarato illegale la coltivazione di piante di cannabis, sia per uso commerciale che per uso di Cannabis puramente privato, la questione è rimasta confusa con diversi tribunali a diversi livelli che hanno emesso sentenze contraddittorie.  

Come ha avuto inizio il tutto

Il caso è passato alla Corte di Cassazione lo scorso ottobre, quando un napoletano di 29 anni ha presentato ricorso in appello contro le conclusioni della Corte d'Appello di Napoli che lo aveva condannato a un anno di reclusione per aver coltivato due piante di cannabis con le quali aveva fatto una canna.

La nuova sentenza ribalta di fatto la sentenza di Napoli, affermando che mentre la coltivazione di piante di cannabis rimane illegale, se viene coltivata per il consumo personale non è stata infranta alcuna legge.  

Tuttavia, mentre la Corte Suprema stabilisce una linea di interpretazione, non ne consegue necessariamente che ogni altro tribunale in Italia seguirà la linea stabilita da quest'ultima sentenza. Anche i gruppi e le organizzazioni che lavorano per combattere la tossicodipendenza hanno espresso gravi riserve.  

Il conservatore del Centro Studi Livatino ha sostenuto che la sentenza rappresenta una "allarmante dissociazione dalla realtà", citando ricerche che dimostrano che la cannabis è la droga più usata tra i giovani italiani. 

Tuttavia, molti personaggi pubblici e politici di sinistra hanno accolto con favore la sentenza. L'ex segretario del partito radicale e attuale del partito filo-europeo "Piu Europa", Benedetto Dalla Vedova, l'ha definita una sentenza "piena di buon senso". Ha detto: "Ora che abbiamo legalizzato la cannabis, la società sarà più sicura perché miliardi sono stati sottratti alle entrate del crimine organizzato".

Richy Garino

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