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Politica | 28 giugno 2019, 10:08

Il segretario Generale della CISL Imperia, Claudio Bosio interviene su crisi economica, ambientale e sociale

"Un motore che metaforicamente non dà più la potenza originale e naturale. - puntualizza Bosio - Cerchiamo di comprendere meglio dove si è sbagliato e come si potrebbe ridonare "cavalli", vitalità e benessere a un Paese e in special modo al nostro territorio".

Il segretario Generale della CISL Imperia, Claudio Bosio interviene su crisi economica, ambientale e sociale

Claudio Bosio, segretario Generale della CISL Imperia Savona è intervenuto stamattina per parlare di tre tipologie di crisi che attanagliano l'Italia oltre che in particolare il Ponente Ligure: crisi economica, ambientale e sociale.

"Un motore che metaforicamente non dà più la potenza originale e naturale. - puntualizza Bosio - Cerchiamo di comprendere meglio dove si è sbagliato e come si potrebbe ridonare "cavalli", vitalità e benessere a un Paese e in special modo al nostro territorio".

ECONOMIA - "A mio parere puntare sul reddito di cittadinanza e sul salario minimo non ha dato risultati soddisfacenti. Per ricostruire il Paese è necessario mettere al centro il lavoro: sbloccare grandi, medie e piccole infrastrutture materiali e immateriali, investire sull'innovazione tecnologica, sulla formazione e la ricerca. Importante in un momento come questo mettere al centro il lavoro. Come sindacato abbiamo presentato una Piattaforma unitaria per la crescita e lo sviluppo del Paese in occasione della predisposizione della legge di Bilancio 2019. Gli investimenti pubblici attraggono gli investimenti privati e possono promuovere una nuova struttura produttiva" - dice Bosio.

"Come sindacato diciamo che è necessario: programmare un graduale incremento degli investimenti pubblici fino al 6% del PIL; sviluppare e mantenere al meglio le infrastrutture anche energetiche e digitali, priorità degli investimenti pubblici; modificare la legge sul pareggio di bilancio degli enti locali; aprire una seria discussione in Europa per lo scomputo degli investimenti pubblici dal deficit; tutelare l'occupazione e lottare contro le illegalità e la corruzione. Lavorare nelle province di Imperia e Savona per far convergere politiche di sviluppo integrate che riguardino il sistema dei porti e della logistica, le aree retroportuali, le infrastrutture ferroviarie e autostradali i collegamenti alla rete trans europea dei trasporti, è una nostra priorità come sindacato. Ovviamente tutte queste opere dovranno essere realizzate nell'ottica dell'efficienza e della sostenibilità ambientale. - afferma - Il nostro impegno come Cisl sarà quello di stimolare e favorire le forme di coinvolgimento più ampio di tutti gli attori interessati alla redazione e sviluppo di un progetto strategico".

"Crediamo che tutto ciò sia possibile nel savonese perché è già successo con l’Accordo di programma. A febbraio 2018 è stato firmato l’Accordo di programma per il rilancio del territorio della provincia di Savona tra Mise, Invitalia, Anpal, Mit, Regione Liguria, Provincia di Savona e Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Porti di Savona e Vado Ligure. Questo ha prodotto un investimento della Regione e del ministero dello Sviluppo per le nuove attività produttive di 50 milioni di euro. Un’intesa raggiunta in tempi record soprattutto grazie all’azione propositiva del sindacato. Sul territorio c’è una grande sensibilità verso i temi ambientali e dello sviluppo sostenibile".

AMBIENTE - "Con politiche adeguate si può tornare a creare lavoro e opportunità nell'innovazione energetica, nell'economia circolare, nella qualità dell'offerta turistica, nella valorizzazione delle città, nella diffusione dell'agricoltura biologica. Un prodotto ben ideato può essere utilizzato e riutilizzato più volte e rinnovato, per essere solo alla fine riciclato in un altro prodotto che segua un ciclo analogo. La vicenda Tirreno Power ci deve aver insegnato qualcosa: se non sono garantiti gli standard di sicurezza e controlli in grado di salvaguardare l’ambiente e, cosa ancor più importante, la salute dei cittadini, le contraddizioni prima o poi escono fuori con gravi danni per il territorio, per la salute e per l'occupazione. Il sito è attualmente in fase di trasformazione, da sito di area di crisi, in area di sviluppo e occupazione".

"Mi sembra che sia un ottimo segnale. A Imperia ed in provincia, dove non vi sono realtà inquinanti e pericolose per la salute pubblica, ricordiamolo, sosteniamo con forza lo sviluppo e l'adeguamento della pista ciclabile, della raccolta differenziata, dei porti turistici e del raddoppio ferroviario, tutti aspetti decisamente meno inquinanti a sostegno di un'economia sempre più basata sul terziario e sul turismo. I temi dell’Ambiente, del clima e dell'energia ricoprono un’importanza strategica per il benessere della generazione attuale e sempre di più per quelle future. Abbiamo a cuore il problema e mettiamo particolare attenzione, impegno e risorse alla realizzazione di una autentica riconversione ecologica integrale della società e dell’economia. Il ritorno in termini di qualità della vita, della salute, è evidente e progressivo, una risorsa, anche finanziaria".

"Nelle varie vertenze aziendali l'attività sindacale che viene svolta dalla Cisl è per noi finalizzata al promuovere interventi che favoriscano il miglioramento costante delle condizioni di lavoro, la salute di cittadini e la tutela dell'ambiente. Proprio sul tema dell'ambiente lo scorso 5 maggio il movimento dei lavoratori del settore agroalimentare della Cisl ha organizzato la Prima Giornata nazionale della Fai Cisl per la Cura dell’Ambiente, che ha visto mobilitate tutte le federazioni regionali del sindacato con iniziative rivolte alla salvaguardia del territorio. Un' ecotassa per scoraggiare le attività inquinanti, il consumo di suolo e la discarica indifferenziata potrebbe essere una prima ipotesi di soluzione".

"Con i ricavi ottenuti si potrebbero rilanciare la mobilità sostenibile, le bonifiche e la riqualificazione antismica. Ma non solo, anche togliendo i privilegi a chi vive di rendita sul consumo di suolo, sull'inquinamento prodotto dalla cattiva gestione dei rifiuti e sull'uso di beni comuni come le fonti di acqua minerale e le spiagge. - sottolinea - Si potrebbe ricavare un capitale che può essere usato come volano di un'economia più competitiva e più sostenibile, tipo incentivi per la riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio, Iva ridotta per i prodotti a basso impatto ambientale, recupero dei terreni agricoli abbandonati, creare un fondo nazionale per le bonifiche".

SOCIALE - "Oggi il rischio di povertà e di esclusione sociale è allarmante, ma non solo in Liguria e in Italia, in tutta l'Europa. Da un lato abbiamo i livelli di disoccupazione troppo alti e che colpiscono particolarmente i giovani, dall’altra abbiamo la rivoluzione tecnologica e digitale che sta cambiando i pilastri fondamentali dell’occupazione. Il vero spettro che aleggia sul sistema sociale di tutti i Paesi industrializzati si chiama poi “automazione”. I processi produttivi e di erogazione di servizi stanno cambiando così velocemente, distruggendo o sostituendo posti di lavoro, che nessuno di noi sa bene cosa succederà tra 5 anni. La riposta potrebbe essere un Reddito Base Europeo o Reddito universale o Reddito di base incondizionato".

"Un reddito concesso incondizionatamente a tutti i cittadini dell’UE e ai residenti legali a lungo termine. Con politiche adeguate, si può tornare a creare lavoro e opportunità, nell'innovazione energetica, nell'economia circolare, nella qualità dell'offerta turistica, nella valorizzazione delle città, nella diffusione dell'agricoltura biologica. Per questo chiediamo di rilanciare investimenti che vanno dal recupero urbano delle periferie alle fonti rinnovabili attraverso una politica per lo sviluppo dell'economia green. Ci sono emergenze sociali che vanno immediatamente risolte. - conclude Bosio - E' necessario ridurre la povertà e le disuguaglianze di reddito; fornire un reddito che non sostituisca i programmi nazionali di assistenza sociale per i disoccupati, ma si aggiunga ad essi; ridurre gli squilibri economici e sociali eccessivi tra i paesi della zona euro".

C.S.

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