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Attualità | 16 giugno 2019, 08:00

Viaggio nella storia: le fortune liguri dopo il X secolo nell'analisi di PierLuigi Casalino

La ruota della storia, dunque, girava le marinerie liguri in genere, anche senza il contributo di Genova, assumevano un ruolo egemone in tutto il Mediterraneo, facendo dei dialetti liguri un veicolo espressivo franco in tutta l'area.

Viaggio nella storia: le fortune liguri dopo il X secolo nell'analisi di PierLuigi Casalino

Cacciati da Frassineto, e poco più tardi, da tutti i loro possedimenti liguri, i musulmani tentarono una rivincita con il loro emiro Mugiahid, il quale, nel 1050, prese d'assalto Luni, distruggendola, pur cercando ancora, senza successo, di insidiare le Riviere. Mugiahid riuscì, peraltro, a insediarsi in gran parte del litorale sardo. Ma, nel 1051, navi genovesi e pisane affrontarono decisamente i Saraceni di Sardegna, sgominandoli definitivamente: sottrassero ad essi un ingente bottino e catturarono la stessa famiglia di Mugiahid.

La ruota della storia, dunque, girava le marinerie liguri in genere, anche senza il contributo di Genova, assumevano un ruolo egemone in tutto il Mediterraneo, facendo dei dialetti liguri un veicolo espressivo franco in tutta l'area, in sintonia con il resto delle altre parlate italiane. Una realtà che si andò affermando, dalla penisola iberica all'Africa, alla Crimea, alla Persia, per poi declinare, fino all'inizio delle grandi conquiste geografiche intorno al XV. Da allora il pallino strategico passò progressivamente alle altre lingue europee in ragione della più grande influenza coloniale di quelle potenze, che ormai si estendevano oltre la regione mediterranea.  I liguri che servirono anche sotto le loro bandiere, riuscirono in ogni caso ad portare in diverse aree del pianeta la tradizione linguistica delle nostre contrade, ma anche a creare le basi di un rilevante successo mercantile.

Del resto, tuttavia, fin dal tempo della sconfitta dei Saraceni intorno al X ed XI secolo, i porti liguri e le flotte liguri, liberato il mare dall'insidia della Mezza Luna, con la ripresa delle rotte dell'Ifriqiyah e del Maghreb, entrarono nelle linee di collegamento con il Mediterraneo orientale e si aprirono così più ampie possibilità di traffico . Nel 1085, la nave genovese "Pomella", infatti, raggiunse la Palestina e alcuni membri dell'equipaggio, scortati da soldati arabi, fecero visita al Santo Sepolcro.

Tra essi quel Goffredo di Buglione, genovese, che sarebbe stato, qualche anno dopo, un condottiero crociato. Nel frattempo milizie liguri, da levante a ponente,  venivano chiamate da Alfonso di Castiglia a combattere i musulmani spagnoli, pur senza grande successo. Una flotta sanremese, da parte sua, si avventuro' fin sulle coste atlantiche del Marocco e laggiù creò dei fondaci. Analogamente legni laiguegliesi e portorini seguirono rotte nordafricane ed egee.

Redazione

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