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Politica | 11 giugno 2019, 18:39

2018 in positivo per il Comune di Riva Ligure: avanzo ad oltre 350mila ma il fondo di solidarietà comunale incide per 450mila euro

Il commento del sindaco Giorgio Giuffra su entrate ed uscite registrate nel rendiconto 2018.

Il Comune di Riva Ligure è virtuoso. A dirlo è il rendiconto 2018 che passerà domani al vaglio del consiglio comunale. Il documento ci dice che l'anno scorso sono entrati nelle casse comunali 4.019.753,11 e sono usciti 3.325.741,14 euro generando un avanzo di 694.011,97 di cui 350.946,19 sono avanzo libero e quindi a disposizione entro il 30 luglio, da ripartire, in fase di salvaguardia di bilancio. A questi dati si aggiunge un fondo di cassa cospicuo, pari a 3.217.700 euro. 

“Questo avanzo è una cifra importante. E' nostra intenzione andare a fare uno screening tra quelle che sono le priorità che verranno indicate dagli uffici e gli obiettivi del programma elettorale. - conferma Giorgio Giuffra, il sindaco di Riva Ligure - Vogliamo ripartire questa somma su scuole, servizi sociali, cultura, turismo e le manutenzioni ordinarie. Certo, non meno importanti, saranno gli investimenti e dovremo fare attenzione ai cantieri prossimi alla partenza, come il completamento della passeggiata e gli interventi a difesa della costa (dove Riva Ligure ha ottenuto anche importanti risorse economiche dal fondo di Protezione Civile ndr). Tra le opere c'è sicuramente da pensare all'ampliamento del cimitero, bisogna acquisire terreni, costruire loculi e campi da interramento. Infine, questi soldi serviranno anche per coprire l'arrivo di un vigile stagionale per 5 mesi, durante il periodo estivo. Insomma ci attiveremo cercando di valutare le singole urgenze e necessità, oltre a mantenere un alto livello di efficienza dei servizi”. 

Se si analizzano i dati del documento economico del 2018 si può ottenere uno spaccato sull'andamento di questo Comune. A Riva Ligure le entrate maggiori sono derivate dalle sanzioni al codice della strada (quasi 525mila euro), altrettanto importanti gli oneri di urbanizzazione per quasi 211mila euro, così come il recupero dell'evasione ICI per oltre 132mila euro. Poi altre cifre inferiori ma che ugualmente contribuiscono al positivo registrato nell'anno scorso: ad esempio, i parcometri hanno portato 24.761 euro; il contratto d'affitto per il terreno che ospita il parcheggio della Lidl, 20mila euro, da aprile a dicembre, in quanto il totale prevede un'entrata di 30mila euro ed infine anche la spiaggia libera attrezzata, per 17.753,93 euro.

Invece, guardando le diverse voci di uscita, troviamo che il grosso delle spese va per investimenti e lavori ma soprattutto per pagare il personale comunale, quasi 641mila euro, con un'incidenza del 19.92%. Poi c'è il servizio pubblico a domanda individuale, ovvero le attività gestite dal Comune dietro richiesta dell'utente, quindi, il servizio mensa, l'approdo turistico e i parchimetri. Qui, se guardiamo il servizio delle mense scopriamo che sono entrati 84mila euro a fronte di 123mila euro totali per la copertura del servizio. L'ammanco in questo caso viene coperto dall'ente comunale.  

Infine, c'è una voce che incide in modo significativo sul bilancio di Riva Ligure: il fondo di solidarietà comunale. Per limitare gli squilibri tra enti comunali si opera una redistribuzione, andando a chiedere di più a chi ha una maggiore capacità di entrata, ovvero i Comuni virtuosi e destinando questa somma agli enti in difficoltà. Ecco, questo indice ci dice che per il 2018, Riva Ligure ha dato quasi 450mila euro. Di questi soltanto 92mila sono rientrati ed i restanti sono andati tutti allo Stato e ripartiti altrove. 

“Il nostro è un bilancio positivo che dimostra una corretta e precisa gestione del Comune. Di fronte al nostro essere virtuosi purtroppo constatiamo che perdiamo quasi 450mila euro che potremmo reinvestire sul territorio – commenta amaramente Giuffra – Pensate a cosa si potrebbe fare con questa somma. Si potrebbe andare ad essere più incisivi nella lotta al disagio sociale, aiutare le attività commerciali e floricole, investire su grandi opere che possano avere una ricaduta importante e magari diminuire la pressione fiscale. I nostri conti sono in ordine ma purtroppo veniamo penalizzati da questo meccanismo perverso che serve a sanare i bilanci di quei comuni che hanno scialacquato risorse nel tempo”.

Stefano Michero

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