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Politica | 27 maggio 2019, 16:55

Processo Breakfast, la Dia "Nessun incontro tra Claudio Scajola e Luppino". L'udienza

Per la prossima udienza, fissata per il 17 giugno, oltre a questa testimonianza, si registrerà l’esame di Scajola il quale ha già annunciato che risponderà a tutte le domande del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo

Processo Breakfast, la Dia "Nessun incontro tra Claudio Scajola  e Luppino". L'udienza

“Non abbiamo riscontrato alcun contatto tra Claudio Scajola e l’avvocato Giuseppe Luppino”. A dirlo in udienza è stato il sostituto commissario Giuseppe Gandolfo, uno degli investigatori della Dia che si è occupato degli approfondimenti del “filone” relativo al sistema mafioso-massonico ipotizzato dalla Procura di Reggio Calabria. Contro-esaminato dall’avvocato Elisabetta Busuito, difensore dell’ex ministro dell’Interno, Gandolfo ha dichiarato che, sotto questo punto di vista, “non stati svolti da lui e dai suoi uomini, approfondimenti in merito alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Cosimo Virgilio”.

All’interno del processo “Breakfast” infatti, che vede accusato Scajola- insieme a Chiara Rizzo, Martino Politi e Mariagrazia Fiordalisi- di aver avuto un ruolo nella latitanza dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, sono trasbordate anche tutte le risultanze relative ad un altro troncone dell’inchiesta ossia quello relativo alle presunte infiltrazioni delle cosche mafiose della Piana di Gioia Tauro nei lavori di un tratto dell’allora A3 Salerno-Reggio Calabria. Virgiglio aveva tirato in “ballo” Scajola sostenendo che la “ ‘ndrangheta, tramite l’imprenditore Carime Cedro, si sarebbe rivolta a Giacomo Maria Ugolini, ambasciatore di San Marino e massone, il quale a sua volta avrebbe “agganciato” Scajola. Gandolfo, però ha affermato di non aver compiuto accertamenti su queste dichiarazioni ed è per questo che la difesa ha chiesto di ammettere la testimonianza del colonnello Gaetano Scillia, ex comandante del Centro Dia di Reggio Calabria. Lo scopo è quello di comprendere tutte le attività di indagini e di riscontro alle dichiarazioni rese dal “pentito” alla Dda dello Stretto. Il dato più significativo resta comunque quello relativo ai mancati rapporti tra Scajola e Luppino.

Avvocato ed in passato superconsulente del commissario straordinario per l’emergenza rifiuti della Regione Calabria, Luppino, legato da vincoli di parentela con la cosca Piromalli, verrà coinvolto nell’inchiesta della Dda reggina ‘Metauros’”. Un’inchiesta che ha svelato i presunti condizionamenti nel settore rifiuti della ‘ndrina gioiese. Da Luppino la Dia era arrivata a interessarsi della figura di Giuseppe Riotto ,cugino di primo grado dell’avvocato Luppino, che nel 2006 venne nominato assessore con delega al Casinò di Sanremo. Nella precedente udienza lo stesso Riotto aveva escluso categoricamente che ci fossero mai stati rapporti tra Luppino e Scajola. L’unico a dire il contrario era stato Carmine Cedro il quale disse di aver incontrato Scajola “a Reggio Calabria, all’hotel ‘Excelsior’, per un appuntamento politico, e poi a Taurianova (piccolo comune della Piana di Gioia Tauro ndr) in occasione della presentazione di alcuni candidati di centro-destra e successivamente l’ho accompagnato da un mio lontano cugino ossia l’avvocato Giuseppe Luppino.

I due hanno parlato per pochi minuti sempre di questioni politiche poiché Luppino era candidato per l’Udc”.L’attuale sindaco di Imperio, in dichiarazioni spontenee, ha ribattuto sostenendo di certo di non aver mai incontrato l’imprenditore Cedro escludendo inoltre, di aver potuto farsi accompagnare da quest’ultimo allo studio legale di Luppino.  “Io ho avuto una scorta, anche forte- ha affermato Scajola- dal 10 giugno 2001 fino al giorno in cui ho ricevuto l’ordine di arresto firmato dal dottore Lombardo all’alba dell’otto maggio 2014. Quindi dal 10 giugno 2001 all’otto maggio 2014. Non sono mai stato su un’auto, per motivo di sicurezza, il che oltretutto renderebbe difficile anche sul piano disciplinare il ruolo delle scorte, su una macchina guidata dal signor Cedro”.

Ed è per questo che durante la prossima udienza verrà sentito come testimone il caposcorta di Scajola, Di Domenico, il quale aveva la gestione di tutti gli spostamenti dell’ex ministro. Per la prossima udienza, fissata per il 17 giugno, oltre a questa testimonianza, si registrerà l’esame di Scajola il quale ha già annunciato che risponderà a tutte le domande del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, dei suoi difensori, dei legali degli altri imputati nonché del presidente del collegio giudicante, Natina Pratticò.

 

dalla nostra corrispondente Angela Panzera

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