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| 19 maggio 2019, 07:51

La chiesa valdese di Sanremo: un pezzo di storia importante nel contesto storico-culturale del Ponente ligure

La chiesa valdese è una chiesa cristiana che appartiene alla famiglia delle chiese nate dalla Riforma del secolo XVI. Il movimento valdese è presente in Italia sin dal Medioevo e ha vissuto nelle valli del Piemonte occidentali sino al 1848.

La chiesa valdese di Sanremo: un pezzo di storia importante nel contesto storico-culturale del Ponente ligure

Questa volta vorrei soffermarmi su una delle chiese cristiane ‘altre’ presenti nella nostra città” così si pronuncia il candidato consigliere Alberto Guglielmi Manzoni, il quale continua: “Tra le comunità cristiane non cattoliche presenti a Sanremo v’è la chiesa valdese, il cui luogo di culto (detto anche tempio) si trova, da oltre un secolo, in via Roma.

La chiesa valdese è una chiesa cristiana che appartiene alla famiglia delle chiese nate dalla Riforma del secolo XVI. Il movimento valdese è presente in Italia sin dal Medioevo e ha vissuto nelle valli del Piemonte occidentali sino al 1848. Solo a quella data i valdesi hanno ottenuto la libertà di esprimere la propria fede senza incorrere in persecuzioni. Si sono diffusi nel Paese con un’opera di testimonianza e in Sud America (Rio de la Plata) con l’emigrazione. Nel 1975 la Chiesa valdese ha stipulato con i metodisti (chiesa sorta in Inghilterra nel secolo XVIII con larga diffusione nel mondo e presenti in Italia dall’Ottocento) un Patto di integrazione, dando vita a una ‘Chiesa evangelica valdese - Unione delle chiese metodiste e valdesi’. Le chiese valdesi e metodiste lavorano in stretta collaborazione con le altre chiese evangeliche nel quadro della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) e mantengono relazioni molto strette con le chiese protestanti nel mondo anche attraverso istituzioni ecumeniche (CEC).

Il tempio valdese di Sanremo venne inaugurato venerdì 22 novembre 1907. La domenica seguente fu celebrato il primo culto con predicazione del famoso pastore Teofilo Gay, giunto dalle valli valdesi. In quell’occasione venne anche scoperta la lapide in memoria della tedesca Carolina Laura Heye (1830-1906), chiamata dai sanremesi suor o sorella Laura, la quale - cristiana fervente e animata da spirito ecumenico - una volta giunta nella Città dei Fiori per motivi di salute, diventò ben presto attiva e generosa sostenitrice di varie opere e istituzioni locali. E fu proprio per mezzo del notevole lascito di suor Laura che, su un ampio terreno resosi disponibile e messo in vendita alla fine del 1903, all’angolo di via Carli e di via Roma - dove prima sorgeva la chiesa anglicana di San Giovanni Battista, andata distrutta in un incendio e ricostruita altrove - fu possibile costruire la casa valdese, le aule scolastiche, i locali per le attività giovanili, l’alloggio del pastore, ma anche soprattutto il tempio il cui progetto fu commissionato all’architetto Giovenale Gastaldi con la consulenza tecnica dell’ingegnere Liborio Coppola, membro del Comitato di evangelizzazione.

Nel marzo 1901 entrò a far parte ufficialmente della comunità valdese di Sanremo l’abruzzese Ugo Janni, già sacerdote della chiesa vecchio-cattolica la quale a Sanremo poteva contare su 39 membri e 9 catecumeni e che si riuniva in via Principe Amedeo (oggi via Goffredo Mameli). Anche i membri della chiesa vecchio-cattolica di Ugo Janni confluirono con lui nella preesistente chiesa valdese che si riuniva in via Umberto (oggi corso Mombello) sotto la guida di Giovanni Petrai, arrivato a Sanremo nel 1888. Per quasi quattro decenni Janni restò a Sanremo come pastore e accompagnò la sua comunità sino alla morte, avvenuta nel 1938. Intensa fu l’opera di evangelizzazione da lui compiuta, anche attraverso la pubblicazione di importanti opere storico-religiose e teologiche e una costante attività di conferenze aperte al pubblico. È ricordato, infatti, come facondo e brillante oratore ed anche come un pioniere dell’ecumenismo cristiano. Alle sue conferenze partecipavano persone semplici, prive di istruzione, così come persone di cultura, tra cui l’illustre filantropo e imprenditore britannico Thomas Hanbury, fondatore dei Giardini eponimi a La Mortola, uomo di sincero credo cristiano quacchero. 

Le scuole valdesi - che ebbero tra i propri allievi lo stesso Italo Calvino che le frequentò dal 1929 al 1933 - continuarono la loro opera fino al 1935, quando furono chiuse per disposizioni del regime fascista. La chiesa ebbe a soffrire duramente per le vicende della Seconda guerra mondiale, con la devastazione dei locali a seguito di incursioni aeree. Dal dopoguerra ad oggi, la chiesa valdese di Sanremo ha conosciuto alterne vicende e fortune: oggi prosegue fiduciosa il suo cammino verso un avvenire di testimonianza evangelica non senza - e malgrado - le difficoltà dei tempi moderni di convulsa e globale secolarizzazione. Intrattiene ottimi rapporti con le altre chiese e comunità cristiane ed ospita periodicamente eventi culturali e concerti, apprezzati dalla cittadinanza e dagli ospiti”.


Conclude Guglielmi Manzoni: “Tenendo conto che a Sanremo e nel territorio dell’estremo Ponente ligure sono presenti chiese e comunità cristiane di varie denominazioni (Valdesi, Luterani, Ortodossi, Anglicani, Pentecostali, Testimoni di Geova, Mormoni) e gruppi di aderenti ad altre religioni (Ebrei e Musulmani), credo sia importante coltivare - oggi più che mai, contro ogni forma di discriminazione o pregiudizio - l’ecumenismo e il dialogo interreligioso per meglio conoscersi e rispettarsi e, al tempo stesso, avere un sano spirito di collaborazione per realizzare insieme, eventualmente, importanti iniziative o progetti, ad esempio, in tema di diritti delle minoranze e del pluralismo, difesa dell’ambiente o di aiuto ai soggetti più deboli e fragili della società e tutto ciò per una crescita intellettuale e spirituale che riguarda tutti noi: credenti, non credenti, diversamente credenti”.

Comunicato Stampa Politico Elettorale

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