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Attualità | 29 aprile 2019, 14:57

Riva Ligure, Roquebrune sur Argens e Saint Tropez unite da un importante convegno internazionale archeologico, Giuffra "Forte valenza culturale con risvolti turistici"

Riva Ligure, Roquebrune sur Argens e Saint Tropez si trovano al centro di un importante progetto transfrontaliero per il patrimonio archeologico.

Riva Ligure, Roquebrune sur Argens e Saint Tropez si trovano al centro di un importante progetto transfrontaliero per il patrimonio archeologico. Le tre località sono unite da un unico filo quello dei siti storici e dei ritrovamenti che da tempo attirano studiosi da tutto il mondo, tanto da diventare dei veri e propri casi di studio. Le tre località si trovano più vicine di quanto non possa sembrare. Per questo si è arrivati a concordare delle attività che possano unire questi siti di interesse storico.

Il municipio di Riva Ligure stamani ha ospitato i rappresentanti degli enti francesi coinvolti. Ad accoglierli il sindaco di Riva Ligure, Giorgio Giuffra, la presidente del consiglio comunale, Martina Garibaldi, Philippe Pergola responsabile e coordinatore, nonchè professore del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana. Con loro anche Paola Baroni, la dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo di Riva Ligure - Santo Stefano al Mare - San Lorenzo al Mare. 

Un primo passo di questa proficua collaborazione sarà l'importante convegno in programma tra il 19 ed il 26 ottobre. Un congresso internazionale che si terrà soprattutto a Roquebrune sur Argens ma che coinvolgerà anche le altre due realtà. In particolare a Riva Ligure sarà dedicata un'intera giornata di approfondimento. In quella settimana oltre 50 studiosi provenienti da tutta l'Europa e non solo discuteranno delle realtà fortificate nel Mediterraneo e nell'Europa tra il quinto ed il decimo secolo.

L'INTERVISTA A GIORGIO GIUFFRA



“E' un progetto che parte da lontano grazie all'input del progetto Philippe Pergola dell'Istituto Pontificio di Archeologia Cristiana che mette Riva Ligure al centro di una rete transfrontaliera per la riscoperta delle nostre tradizioni cristiane, delle nostre radici e delle nostre peculiarità storiche. - spiega il sindaco di Riva Ligure, Giorgio Giuffra - E' un progetto che ci inorgoglisce. In questi anni abbiamo lavorato molto sul fronte della valorizzazione del sito archeologico di Capo Don. Lo abbiamo fatto ospitando ogni anno 30 ricercatori che hanno dimorato a Riva Ligure per alcune settimane. Lo abbiamo fatto soprattutto con l'apertura di uno spazio espositivo multimediale (S.E.M.) che permettesse di vedere i ritrovamenti più importanti. Prossimo step è di aprire e rendere fruibile al pubblico il sito di Capo Don. Lavoreremo in stretta sinergia anche con la Soprintendenza ai Beni Culturali e ringrazio il prof Tinet ed il dott. Costa, responsabile di zona. Stiamo lavorando. E' un lavoro interessante ed intenso che intendiamo portare avanti ma oggi ci togliamo la soddisfazione avendo trovato delle sinergie forti anche al di là delle Alpi che consentiranno a Riva Ligure di organizzare un convegno importantissimo che sarà unico nel suo genere e permetterà alla nostra città di essere ancora più conosciuta agli esperti del settore ma soprattutto di essere conosciuta su larga scala a persone che si stanno affascinando a queste forme di turismo. Un progetto dalla forte valenza culturale ma che ci auguriamo anche dai risvolti turistici interessanti”.

L'INTERVISTA A PHILIPPE PERGOLA A PAOLA BARONI



Gli aspetti tecnici del convegno sono stati precisati dal Professore Philippe Pergola: “Questo convegno è una sorta di sogno scientifico lungo 20 anni che inizialmente doveva coinvolgere lo spazio transfrontaliero, allargato fino al Var in Francia, sud del Piemonte ed includere la Liguria di ponente. Poi, avendo avuto la possibilità di un finanziamento europeo Interreg Francia Marittimo, Radici, cospicuo per un convegno archeologico, ci permetterà di riunire circa 50 ricercatori da tutta Europa, dal nord all'area del Danubio, alle isole greche, l'Africa del nord, la Spagna, il Portogallo, attorno ad una tematica, dopo il mondo romano che cosa succede. Tutto questo partendo dai siti d'altura, uno dei più importanti qui è sul comune di Taggia ma la parte importante è sul comune di Riva Ligure, perchè il complesso paleocristiano, indagato da diversi anni, sia da noi come Istituto Pontificio sia dalla Soprintendenza. Quindi, una valorizzazione dello spazio museale voluto dal comune ed inaugurato ad agosto scorso e dello scavo di Capo Don di Riva Ligure, il più importante dell'area delle Alpi del mare, sia sul versante francese che italiano, all'origine della cristianizzazione di tutta quest'area per arrivare fino al Medioevo”.

“Il convegno si svolgerà essenzialmente a Roquebrune sur Argens per comodità e anche per risparmio sugli spostamenti degli studiosi ma un'intera giornata sarà dedicata a Riva Ligure. Faremo in modo che non si vada solo al S.E.M. Ed al complesso paleocristiano di Capo Don ma anche per conoscere la Riva Ligure moderna e contemporanea. Un invito a tornare. Ci saranno manifestazioni scientifiche, in particolare un convegno nel pomeriggio, la visita del sito, del museo e quindi porteremo qui tra i 50 ed i 100 studiosi. Il progetto c'è anche una dinamica che mette insieme le scuole medie, con scambi culturali e linguistici e di avvicinamento all'archeologia. Qui c'è un dialogo costante con i docenti con visite sullo scavo. L'obiettivo è sviluppare questo progetto anche durante l'anno scolastico quando gli scavi sono chiusi.

Il convegno rappresenta un'opportunità per gli studiosi ed i ricercatori ma sarà anche un'occasione per tutte le persone di potersi avvicinare ad un patrimonio storico presente sul territorio. Riva Ligure con gli scavi di Capo Don ed il S.E.M. Ne è un esempio lampante. Per questo molte delle iniziative legate alla settimana del convegno saranno anche aperte al pubblico.

La scuola rappresenta una parte importante del patto di collaborazione che unisce Riva Ligure alle due realtà francesi. Le scuole della cittadina della riviera dei fiori negli ultimi anni sono state coinvolte per quanto possibile con gli scavi di Capo Don, proprio per far entrare i bambini a contatto con questo bene da tutelare. A maggior ragione l'incontro odierno apre a nuove possibilità di sviluppo e scambio tra le scuole locali e quelle transalpine.

“Spero che questo progetto sia l'occasione per far conoscere meglio la realtà degli scavi di Riva Ligure. - rimarca Paola Baroni, dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo di Riva Ligure, Santo Stefano al Mare e San Lorenzo al Mare - Gli scavi avvengono sempre durante il periodo estivo e quindi vengono organizzate delle giornate di diffusione per la popolazione e quindi anche per gli alunni ma la scuola in sé ne usufruisce meno proprio perchè a luglio la scuola è chiusa. Questo congresso darà la possibilità alla popolazione scolastica di essere maggiormente coinvolta. In questa occasione abbiamo avviato dei contatti con le scuole di Roquebrune. Loro hanno un progetto già ben avviato di una classe archeologica e pensiamo di poter fare qualcosa di analogo”.

C.P.E.

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