"Accoglienza non è una parola da usare per fare campagna elettorale” è questo il pensiero dell’associazione ‘Non una di meno’ del ponente ligure, sugli incontri politici (uno dedicato alla frontiera e uno all'accoglienza) che si sono svolti martedì a Ventimiglia.
“Per noi la frontiera non esiste – prosegue l’associazione - perchè da sempre siamo per la libera circolazione delle persone di ogni colore, genere e credo. Se proprio dobbiamo confrontarci con questa terminologia, allora per noi l'accoglienza non è:
- fare ordinanze per impedire la condivisione di cibo;
- sospendere l'erogazione dell'acqua pubblica nei luoghi di aggregazione delle persone migranti;
- costringere uomini, donne e minori a stare in "ghetti" isolati e controllati;
- assistere indifferenti al crearsi di situazioni pericolose per donne e minori;
- permettere (per risanare i bilanci di società in deficit?) la deportazione di esseri umani che tanto ricorda tragedie storiche già vissute;
- fare finta che non ci siano tratta, lucro e traffico sulla pelle delle persone in viaggio”.
“Vogliamo che sia rispettato il diritto inalienabile di ciascuno di scegliere dove vivere e di poterci vivere. Vogliamo spazi che permettano alle persone in difficoltà di socializzare e sostenersi. Vogliamo che a donne e minori siano garantiti luoghi dedicati, dignitosi e sicuri. Pretendiamo rispetto, dignità e libertà per tutte le donne e tutti gli uomini migranti”.