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Economia | 07 marzo 2019, 17:10

Nuova Legge Europea per la Cybersecurity

Il diritto alla cancellazione dei dati personali, il diritto al copyright e il diritto all’identità digitale sono solo alcuni dei temi che politica e società private hanno affrontato nelle ultime stagioni insieme ai legislatori europei

Nuova Legge Europea per la Cybersecurity

Lo scorso anno la Commissione europea, insieme a Consiglio e Parlamento, ha pubblicato una proposta di Regolamento per il cosiddetto Digital Europe Programme (per il bilancio UE 2021-2027), il primo programma europeo interamente dedicato alla digitalizzazione e alla I.A.; largo spazio è stato poi riservato al settore della Cybersecurity e Trust (2 mld), con l’intento di supportare “gli Stati Membri nel procurement di sistemi e strumenti di cybersecurity avanzati e infrastrutture di dati, implementando sistemi di cybersecurity nel sistema economico, supportando gli Stati Membri nell’aderire alla recente normativa europea (Directive (EU) 2016/1148) sulla cybersicurezza”. L’interesse del Legislatore europeo (e di conseguenza di quelli nazionali) verso tali tematiche rappresenta un’ulteriore conferma - ove ce ne fosse ancora bisogno - di come la sicurezza digitale e i diritti ad essa connessi rivestano un ruolo fondamentale nel sistema socio-politico attuale. Il diritto alla cancellazione dei dati personali, il diritto al copyright e il diritto all’identità digitale sono solo alcuni dei temi che politica e società private hanno affrontato nelle ultime stagioni insieme ai legislatori europei.

Sebbene storicamente tra le vittime predilette del cybercrimine spiccavano sempre gli Stati Uniti d’America, negli ultimi anni la criminalità in rete sta espandendosi a livello mondiale, puntando alle maggiori potenze del globo e, quindi, anche ai Paesi U.E.: fonti istituzionali riferiscono di oltre 4.000 attacchi ransomware al giorno, con un trend di crescita pari al 38% (solo nell’ultimo anno) e di una percentuale di 80% di aziende europee colpite da attacchi informatici. I dati allarmanti rendono quindi necessario un diretto intervento del Legislatore, al fine di predisporre un sistema di protezione e difesa generale che possa garantire la tutela dei dati personali di milioni di cives europei. Secondo una stima elaborata da FireEye (una società di consulenza statunitense specializzata nella cybersecurity), infatti, la principale minaccia per i paesi dell’area U.E. è rappresentata dai malware creati per il furto delle credenziali di accesso. Se fino a pochi anni fa questo tipo di malware aveva come obiettivo principale l’acquisizione fraudolenta dei dati personali utili all’accesso abusivo dei soli servizi finanziari (e ovviamente dei loro clienti), gli ultimi aggiornamenti parlano di un preoccupante cambio di rotta: abbandonando la ricerca delle informazioni dei singoli utenti, i nuovi bersagli del cybercrimine potrebbero infatti diventare i sistemi eurocentrici generali (governi, servizi sanitari nazionali o sistemi previdenziali), con terribili conseguenze per la sicurezza informatica di milioni di cittadini.

Per far fronte a tutto ciò, l’Europa si sta muovendo al fine di creare una solida barriera difensiva che permetta di proteggere i dati personali europei da indebite incursioni informatiche da parte di hacker e cybercriminali. Come già anticipato, lo scorso dicembre l’Unione Europea ha dato il via libera ad una proposta della Commissione relativa al programma di finanziamento Digital Europe, che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo in questo caso) essere varato nel 2021 a sostegno della trasformazione digitale delle società e delle economie europee. Il programma sarà principalmente incentrato su cinque tematiche: High performance computing (attraverso il coordinamento di infrastrutture di dati e la definizione di un ecosistema ad alta performance che supporti tutte i segmenti delle value chain industriali, Intelligenza Artificiale, Cybersecurity and Trust (come supporto agli Stati Membri nel procurement di sistemi/strumenti di cybersecurity avanzati e infrastrutture di dati, nell’implementazione di sistemi di cybersecurity nel sistema economico e di ausilio nell’adesione alla recente Direttiva UE/2016/1148 sulla cybersicurezza), Skill Digitali Avanzate e, infine, Sviluppo e interoperabilità della capacità digitale (favorendo la diffusione delle tecnologie digitali in tutta l’economia, pubblica amministrazione e PMI).

 

 

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