ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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Al Direttore | 16 dicembre 2018, 10:12

Elezioni, raccolta differenziata e molto altro: il pensiero di Gianni Calvi sulla situazione politica sanremese

Il nostro lettore Gianni Calvi ci ha scritto per parlare dell'attuale momento politico di Sanremo:

“Tempo addietro, ma neppure tanto, lasciai Forza Nuova per incompatibilità con la segreteria provinciale e il tempo mi ha dato ragione, sono spariti! Dissi che non mi sarei più interessato di politica, stante il desolante panorama che circonda la nostra amata città e le zone limitrofe, per non dire tutta la Regione e dissi anche che io, con la politica ci avevo solo ‘smenato’ soldi, perso tempo e acquisito inimicizie stante il mio grandissimo difetto, anzi due: onestà e sincerità. Però, e me ne darai atto, ho salvato l'Onore e la dignità. Confesso che erano giorni e giorni che neppure leggevo la pagina politica del giornale, limitandomi alle notizie di cronaca. Questa mattina, oziando con una tazza di caffè e pensando a cosa fare del mio giorno libero ho dato una scorsa e, mi vedo costretto a non mantenere la promessa e scrivere qualche riga, prometto che non sarò irriverente o volgare così non dovrai impegnarti a rendere presentabile il mio turpiloquio. Casinò: leggo una missiva rivolta al Signor Sindaco in cui un lettore elenca le manchevolezze e carenze della Casa da Gioco. Sarò lapidario: grazie lo sapevamo già e scrivere tanto per dire ‘a ghe semu fina nui’ non serve a nulla se non si indicano anche quelle che potrebbero essere le soluzioni. Però nessuno che abbia il coraggio di dire che, oltre ai mutati scenari finanziari il primo problema del Casinò e che ‘Tutti hanno sempre tettato finchè la vacca è quasi morta di stenti’. Da una parte dicono che non funziona la raccolta così come congegnata ed in parte hanno ragione. Peccato che per decenni abbiamo solo riempito dei buchi di immondizia e null’altro. I metodi alternativi c'erano già quando portavo le braghette corte. Gli altri rispondono che non accettano lezioni e anche loro hanno una parte di ragione. Poi ci siamo noi cittadini che paghiamo la Tari più cara che a Dubai”.

“Adesso qualcuno potrebbe dire – prosegue - che anch'io critico senza dare soluzioni e che il mio è uno sfogo di pancia. Prevengo e rispondo:
- io non sono candidato e qualche idea l'avrei ma me la tengo per me a meno che non mi paghino: tengo famiglia!
- forse un pò di pancia ce l'ho messa ma almeno non ho ragionato come fanno in troppi;
- nel dopoguerra, muratori, operai, braccianti ignoranti con il bottiglione e la bestemmia d'ordinanza hanno ricostruito l'Italia. Super manager plutilaureati e multimasterizzati con caviale, champaghe e linguaggio forbito ed aulico ci hanno portato a questa situazione”.

“Per caso c'è un idraulico, un muratore, un fabbro – termina Calvi - insomma uno con i calli alle mani che si candida a Sindaco? Chiedo scusa se vi ho annoiato ma dovevo farlo”.

Carlo Alessi

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