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Politica | 14 dicembre 2018, 10:30

Anche i dipendenti della nostra regione nel nuovo contratto di lavoro sottoscritto da Sefitalia

La società è presente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Calabria ed il piano di investimenti dovrebbe implementarne la presenza anche in altre regioni del Sud Italia.

Anche i dipendenti della nostra regione nel nuovo contratto di lavoro sottoscritto da Sefitalia

Buone notizie per i dipendenti di Sefitalia della nostra regione. La società è presente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Calabria ed il piano di investimenti dovrebbe implementarne la presenza anche in altre regioni del Sud Italia.

La Fisascat Cisl nazionale ha infatti sottoscritto con la direzione societaria il primo contratto aziendale che accompagnerà la fase di avvio e di start up dell’intrapresa coincidente con un nuovo ambito di attività e servizi integrati alla grande distribuzione e alla grande distribuzione integrata, che nel triennio dovrebbe sviluppare un volume di affari di circa 55 milioni di euro con un obiettivo occupazionale di circa 1500/1800 nuovi posti di lavoro con l’acquisizione di nuove commesse di servizi nelle regioni del nord, centro e sud Italia tra cui in particolare Abruzzo, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.

Nella premessa le parti sottolineano l’attenzione posta, nella fase definita di bootstrapping, alle tariffe da applicare nei confronti dei committenti; in particolare la componente derivante dal costo del lavoro avrà natura insopprimibile nel mercato dei servizi core business aziendale.

L’intesa, integrativa al contratto nazionale del terziario distribuzione e servizi ed in vigore dal 1° dicembre 2018 al 31 dicembre 2021, interviene sulla validità e sulla sfera applicativa, sul mercato del lavoro, sugli strumenti paritetici, sul welfare aziendale nonché sulla disciplina e sullo svolgimento del rapporto di lavoro, sulla formazione professionale. Tra i punti qualificanti del contratto: la costituzione di una Commissione paritetica per monitorare le assunzioni di personale, l’andamento aziendale e il consolidamento dell’occupazione a tempo indeterminato; l’istituzione di una Commissione nazionale di conciliazione ed arbitrato che interverrà sul subentro negli appalti, sul welfare aziendale (riferito al sostegno alla genitorialità ed all’introduzione della flessibilità organizzativa in entrata o in uscita), sul sistema di classificazione del personale nonché sul riconoscimento della continuità della contribuzione previdenziale per 52 settimane per i rapporti di lavoro a part- time misto caratterizzati da ciclicità multi-periodale e sulla stabilizzazione oraria individuale per il personale part time (in caso di superamento dell’orario contrattuale il lavoratore potrà incrementare e consolidare l’orario dall’anno successivo fino al 40% del maggior orario effettuato). Tra i punti qualificanti dell’accordo anche la costituzione di una banca delle ore di permessi solidali che i lavoratori potranno donare ai colleghi in difficoltà in compartecipazione con l’azienda che li incrementerà del doppio rispetto al monte ore conferito dai lavoratori.

Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. “Questa intesa accompagnerà la fase di start up di un network di imprese che ha condiviso con noi l’impegnativo obiettivo di costituire un riferimento alto in termini di condizioni contrattuali applicate ai propri dipendenti in un ambito nel quale prevale il ricorso a CCNL sottoscritti da sindacati tutt’altro che rappresentativi e di realizzare un quadro di riferimento economico e normativo funzionale all’implementazione applicativa del contratto collettivo del terziario, distribuzione e servizi” ha dichiarato il segretario nazionale della categoria Vincenzo Dell’Orefice.

"La particolare attenzione sociale rivolta dal contratto aziendale Sefitalia alle situazioni di svantaggio, come anche le norme sul welfare, sul mercato e sull’organizzazione del lavoro, sul riconoscimento della continuità dei diritti dei lavoratori coinvolti dal cambio di appalto e dei contributi previdenziali per chi ha un rapporto di lavoro part-time ciclico – ha aggiunto il sindacalista – prefigura un nucleo di garanzie e nuovi diritti che ci auguriamo possa rappresentare un precedente significativo per gli ulteriori sviluppi del sistema aziendale di relazioni industriali".

Redazione

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