Politica - 18 ottobre 2018, 18:31

Vallecrosia: il Sindaco Biasi convoca un tavolo di confronto sul disagio giovanile, “Occorre trovare soluzioni, il nostro intento non è quello di un’azione repressiva”

L’invito è stato rivolo alle forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia Locale, ai parroci, ai Padri Somaschi, al centro Salesiamo, nonché ai dirigenti scolastici e ai Servizi sociali. Questi si confronteranno con il primo cittadino, ma anche con i tre assessori competenti Piardi, Ierace e Fazzari.

“E’ necessario capire quali siano i problemi e valutare le possibili soluzioni per affrontare una problematica che si sta facendo davvero difficile.” A dirlo è il Sindaco di Vallecrosia, Armando Biasi, che ha convocato per lunedì prossimo la prima riunione di quello che vuole essere un tavolo permanente sul disagio giovanile che, purtroppo, ha riscontrato in misura sempre maggiore nella città di Vallecrosia. 

L’invito è stato rivolo alle forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia Locale, ai parroci, ai Padri Somaschi, al centro salesiano, nonché ai dirigenti scolastici e ai Servizi sociali. Questi si confronteranno con il primo cittadino, ma anche con i tre assessori competenti Piardi, Ierace e Fazzari. 

“Abbiamo riscontrato situazioni di disagio giovanile in diverse zone della città - spiega Armando Biasi - e cosa ancor più grave riscontriamo azioni di dissocialità e inciviltà perpetrate in maniera alquanto sfrontata. Non è accettabile che ci siano schiamazzi contro la quiete pubblica, né che le persone siano costrette a cambiare marciapiede perché si trovano di fronte a situazioni che reputano poco sicure.” 

L’intento dell’Amministrazione non è quello di avviare un’azione repressiva, ma prima di tutto vi è la volontà di capire cosa vi sia all’origine di tali comportamenti: “Vogliamo avviare un tavolo permanente che possa mettere in campo tutte le forze necessarie - continua Biasi - certo è che da parte nostra non c’è l’intento di un’azione repressiva, ma almeno in questa prima fase, conoscitiva delle problematiche che sono alla base di comportamenti del genere. Non escludo, di fronte all’individuazione di minorenni che compiano atti di disturbo alla quiete pubblica e non solo, di convocare i genitori, perché credo che a quel punto vi sia un mancato controllo da parte della famiglia, che va ricercato e verificato.” 

Simona Della Croce