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Al Direttore | 17 settembre 2018, 18:38

Sanremo: serie di problematiche viarie in città, la mail del nostro lettore Giuseppe Zumbo

Un nostro lettore di Sanremo, Giuseppe Zumbo, ci ha scritto per intervenire su una serie di problematiche legate alla viabilità della città dei fiori:

“Come automobilista, quando guido guardo e rispetto la segnaletica e come cittadino vorrei che questa venisse disposta con maggiore attenzione. Questa lettera avrei dovuto averla scritta diversi anni fa, ma non ho mai voluto mettere in difficoltà chi è preposto a posare e chi dovrebbe controllare che i segnali vengano posati con criterio: mi sono sempre  limitato a segnalare al primo Vigile che incontravo le anomalie riscontrate che sono sempre state rettificate dopo qualche giorno. Mi permetto di fare solo qualche esempio:
- all’uscita del parcheggio del Palafiori hanno fatto (anni fa) la doppia riga continua per cui uscendo dal parcheggio (come facevo io tutti i giorni) e voleva rispettare il codice, per andare in piazza Colombo, avrebbe dovuto salire in via Giovanni Marsaglia,  superare Largo Volta, salire in via Zeffiro Massa e scendere da via S. Francesco. Un bel giretto! Ho fatto presente la cosa all’Ufficio Relazioni col Pubblico e  dopo qualche giorno un riga è diventata tratteggiata; ma l’anno dopo rifacendo la segnaletica l’hanno rifatta ancora continua. Nuova segnalazione e successiva modifica. Poi ,dopo due volte, si ricordarono di fare una riga discontinua. (Ora è cambiato tutto);
- quando hanno deciso di fare il senso unico nel secondo tratto di via Martiri, qualche buontempone ha pensato bene di mettere giustamente un segnale di senso vietato sulla destra scendendo in cima a via Martiri, ma (gli avevano consegnato due cartelli) dove mettere il secondo? Non sulla sinistra della stesa via ma a 20 metri dopo l’incrocio sulla Via Galilei. Il segnale teoricamente rendeva il tratto di via Galilei dal Borgo alla Madonna della Costa intransitabile nei due sensi perché (come si sa) la strada è già a  senso unico da levante a ponente. Il segnale è stato li per qualche settimana: nessuno l’ha notato ( o non gli hanno dato alcuna importanza) ne  le  forze dell’ordine che passavano ne gli automobilisti. Dopo due giorni il segnale è andato al suo posto sulla sinistra di via Martiri:
- prima che cambiassero la viabilità in piazza Eroi hanno messo un segnale di dare la precedenza ben direzionato sulla destra alla fine  della corsia centrale: chi scendeva teoricamente doveva dare la precedenza a chi usciva dal parcheggio (mancava però la segnaletica orizzontale (i triangolini per terra), ma chi usciva dal parcheggio poteva vedere la segnaletica orizzontale ma  mancava il più importante segnale verticale. Fosse successo un incidente di chi sarebbe stata la colpa? Un segnale mal messo può avere conseguenze civili e penali anche gravi. Segnalato in un giorno di mercato ad un Ispettore: segnaletica corretta dopo qualche giorno”.

Non voglio fare la parte del cittadino scomodo e tanto meno di uno che va in giro a scovare le ‘sviste altrui’ (dal parcheggio uscivo tutti i giorni, in via Manzoni mia suocera ha auto il negozio per 50 anni proprio di fronte al marciapiede sempre rotto, sulla ciclabile vado sempre a camminare e Piazza Eroi, via Martiri e via Galilei son le mie strade di casa) ma dato che non è mia  abitudine scrivere ai giornali (questa è la prima volta) approfitto della sua cortesia e ospitalità per fare anche due domande a chi di competenza: Perché, come da foto allegata (siamo in Piazza Eroi) è obbligatorio svoltare a sinistra?  Giustissimo poterlo fare e lo Stop ma non capisco l’obbligatorietà. Ed il segnale, posto nei giardinetti subito dopo il Morgana, cosa significa? Non si può camminare sulla ciclabile? Mi domando: chi posa i segnali ne conosce il significato?”

“Per concludere ancora una domanda ed un suggerimento all’Ufficio Viabilità: sapete perché da anni si continua a rattoppare con asfalto il marciapiede di Via Manzoni all’ingresso dell’autostazione? Le piastre di cemento sottostanti ‘ballano’ quando passano le corriere: non appoggiano in modo uniforme. Non ho la sfera di cristallo, semplicemente me ne sono accorto mentre entrava una corriera. Sono come un tavolino con una gamba più corta e come tale basta metterci sotto una bella economicissima zeppa di ferro e avrete risolto il problema per i prossimi decenni”.

Carlo Alessi

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