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Altri sport | 20 agosto 2018, 08:06

Carboidrati e workout: cosa c'è da sapere

Assumere carboidrati prima di un allenamento serve davvero?

Carboidrati e workout: cosa c'è da sapere

Assumere carboidrati prima di un allenamento serve davvero? La supplementazione dei carboidrati è in grado di apportare vantaggi significativi se avviene nel corso di allenamenti voluminosi come quelli che prevedono il ricorso ai pesi tipici del body building. La ragione va individuata nel fatto che si sfrutta la fase di iperemia locale, e cioè il momento in cui il sangue viene pompato verso i muscoli, per assicurare l'apporto dei nutrienti ritenuti necessari. Per di più, lo stato di iperemia è esaltato dallo spike insulinico che deriva dall'assunzione di aminoacidi insulinogenici e di glucidi. Chi si chiede, a questo punto, se l'allenamento non debba essere catabolico pone un'obiezione interessante.

Tuttavia, le tipologie di stress che danno il la ai processi di adattamento sono due, e cioè lo stress meccanico e lo stress metabolico. Il primo nel caso di una superiore iperemia locale non solo non viene contrastato, ma addirittura è stimolato dall'afflusso di nutrienti. Il notevole apporto dell'integrazione del peri-workout si traduce in un incremento delle prestazioni. Per quel che riguarda lo stress metabolico, invece, esso è indotto dall'accumulo di vari metaboliti a livello locale. Nemmeno questo stress viene ostacolato, anche se la maggior parte dei metaboliti in questione deriva da un blocco dell'afflusso di sangue. 

La velocità con la quale i carboidrati vengono assorbiti dipende dalla velocità di svuotamento gastrico, che a sua volta è determinata dal contenuto energetico: in altri termini, più il contenuto energetico è elevato e più i tempi di svuotamento gastrico sono lenti. Anche il volume è un fattore importante da questo punto di vista: non a caso lo svuotamento gastrico è più rapido nei minuti immediatamente successivi all'ingestione di liquidi, ma poi diventa via via più lento con lo svuotarsi dello stomaco. Infine, una terza variabile che deve essere presa in considerazione è quella dell'osmolarità: una soluzione ipotonica, in particolare, lascia lo stomaco più rapidamente. 

Sempre a proposito di svuotamento dello stomaco, c'è da ricordare che le bevande fresche, con una temperatura compresa tra i 4 e i 10 gradi centigradi, lasciano lo stomaco più in fretta. Per quanto concerne l'esercizio fisico e la sua intensità, se essa è molto elevata i tempi di svuotamento gastrico sono più alti. D'altro canto, la velocità di assorbimento dei carboidrati è correlata anche all'assorbimento intestinale. I liquidi vengono assorbiti nel tratto prossimale dell'intestino tenue, e la velocità con cui ciò avviene varia in base alla loro osmolarità e alla loro composizione: è per questo motivo che si può ritenere un meccanismo passivo l'assorbimento dell'acqua.

Nel momento in cui vengono aggiunti dei composti caratterizzati da un meccanismo di assorbimento attivo, come per esempio il sodio - che ha lo scopo di agevolare l'assorbimento del glucosio -, l'assorbimento dell'acqua viene accelerato. Le concentrazioni dei soluti, ad ogni modo, non devono rendere ipertonica la soluzione: in tale circostanza, infatti, avverrebbe una inversione del gradiente osmotico, a causa del quale l'acqua sarebbe richiamata nel lume intestinale. In sintesi, la presenza di carboidrati fa sì che la velocità di svuotamento gastrico dell'acqua sia inferiore, mentre la velocità di assorbimento tende a crescere. 

Sulla pagina dieta del portale Project Invictus puoi approfondire l'argomento con l'articolo “Carboidrati peri-workout e pre-workout: cosa devi sapere”.

 

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