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Politica | 22 aprile 2018, 10:43

Migranti impiegati in lavori socialmente utili, la netta contrarietà del coordinamento Provinciale di Forza Nuova

"In questo modo si ledono i diritti e si crea una discriminazioni nei confronti di altri soggetti deboli socialmente ed altrettanto meritori, come per esempio lavoratori in cassa integrazione guadagni e contratti di solidarietà"

Migranti impiegati in lavori socialmente utili, la netta contrarietà del coordinamento Provinciale di Forza Nuova

"In questi giorni si legge praticamente su tutti i mass media che ben 800 migranti sarebbero utilizzati in provincia di Imperia per lavori socialmente utili. Ebbene noi non condividiamo affatto il tono trionfalistico col quale questa notizia viene divulgata, in quanto ciò che sarebbe necessario specificare e chiarire bene, è il fatto che tali lavori sono comunque retribuiti colpendo di fatto il diritto al lavoro di altri soggetti che ambirebbero a tale possibilità e che invece non ne usufruiranno mai in quanto questa opportunità viene offerta e messa a disposizione in maniera del tutto arbitraria a favore dei migranti, ledendo i diritti e creando una discriminazioni nei confronti di altri soggetti deboli socialmente ed altrettanto meritori, come per esempio lavoratori in cassa integrazione guadagni e contratti di solidarietà". Ad affermarlo sono i responsabili del Coordinamento Provinciale del partito Forza Nuova che spiegano: "L'art 26, comma 1, del D.lgs 150/2015 individua come lavoratori utilizzabili nelle attività o lavori socialmente utili, quelli che beneficiano di prestazioni di sostegno del reddito in costanza di rapporto di  lavoro, vale a dire:
- cassa integrazione guadagni;
- contratti di solidarietà;

Lo stesso articolo, al comma 5, include inoltre come prestatori di attività LSU, i lavoratori disoccupati con più' di 60 anni di età che non abbiano ancora maturato il diritto al pensionamento anticipato o di vecchiaia. La circolare Inps 48 del 2016 precisa che l'importo mensile dell'assegno per le attività LSU è, dal primo gennaio 2016, pari a 580, 14 euro.

La conseguente e logica questione che ne deriva e che ci poniamo, è quindi quella di quante persone siano state private del loro diritto all'accesso ai lavori socialmente utili e quanti disoccupati siano stati discriminati ingiustamente.

Per tali motivi ci rivolgiamo all’ente competente, chiedendo di specificare meglio se tali lavori siano retribuiti in modo da far comprendere meglio quali situazioni possano essere in atto, e dicendo fin d'ora che tali discriminazioni saranno portate nelle sedi più opportune per eliminare ogni ingiustizia e ogni discriminazione le cui conseguenze no fanno altro che generare storture ed  iniquità sociali, assolutamente intollerabili, in un momento in cui molte persone hanno difficoltà economiche facendo grande fatica a condurre una vita dignitosa".

C.S.

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