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Attualità | 22 aprile 2018, 07:31

Imperia: alla scoperta del progetto green di Raffaele Berio, Riccardo Lajolo, Filippo Lajolo e dei loro skateboards elettrici

Intervista ai tre ragazzi fondatori di Bliz technologies eletric skateboards, una startup destinata a far parlare di sè

Imperia: alla scoperta del progetto green di Raffaele Berio, Riccardo Lajolo, Filippo Lajolo e dei loro skateboards elettrici

Imperia come base operativa di un progetto che mira al green e al progresso. É questa l'idea e, perchè no, l'obiettivo di tre brillanti giovani imperiesi fondatori di Bliz technologies eletric skateboards, stratup che si occupa appunto della vendita di skate elettrici.

Riccardo Lajolo, Filippo Lajolo e Raffaele Berio tre amici che stanno cercando di portare avanti qualcosa di importante studiando in giro per l'Europa, ma con la nostra città sempre in testa e nel cuore. Per conoscere meglio la loro storia, le loro aspirazioni e i loro skateboards abbiamo raggiunto con i microfoni di Imperianews proprio i tre ragazzi.

Come vi è venuta questa idea degli skateboard elettrici? C'è dietro una storia particolare? "La storia è abbastanza semplice. Siamo tre amici di lunga data che hanno condiviso qualsiasi tipo di esperienza insieme, partendo da quelle sportive. Da sempre pratichiamo sport all'aperto anche a livello agonistico come la vela, lo snowboard, il surf e appunto lo skate. Da quando abbiamo 17-18 anni il progetto comune è sempre stato quello di tirare su qualcosa di nostro che aiuti anche a innovare la società in cui viviamo in maniera green. Attraverso gli studi universitari abbiamo sperimentato, finchè un giorno Riccardo ha proposto, all'inizio dell'estate scorsa, gli skateboards elettrici. Fin da subito mi sono sembrati il mezzo del futuro perfetti per quello che volevamo fare - spiega Raffaele - e così ho aggiunto al suo input quello di renderli fruibili per la mobilità urbana".

"Questo tipo di prodotto è venduto principalmente in America e lì si sta prendendo coscienza di come possa essere un mezzo di trasporto quotidiano. In Europa sta iniziando a circolare, ma molto meno e quasi sempre come semplice giocattolo. Noi vogliamo renderlo un prodotto per la mobilità urbana sostenibile. I mezzi che già ci sono e sono utilizzati per il commuting, problema dell'ultimo km dal treno all'autobus fino al posto di lavoro, non hanno dietro la cultura che ha lo skate. Sempre ricordando che noi non vogliamo puntare solo a quelli che sanno andare sulla tavola, ma a tutti quelli che vogliono provare ad andarci e assicuriamo che è più semplice di quanto sembri".

Perchè lo skate? "Semplice è più facile da portare rispetto a qualsiasi altro mezzo elettrico. Si può tranquillamente tenere in metro, in autobus o in macchina e risulta più maneggevole. Da sottolineare che è molto più sicuro di un normale skate perchè non c'è la spinta con un piede e l'altro in equilibrio, ma entrambi stanno sulla tavola".

Quanto vi hanno aiutato i vostri studi universitari? "Moltissimo soprattutto per una forma mentis nuova. Abbiamo imparato a crearci un nostro sistema, che non si basi solo sul fare uno skate e venderlo ma su tutto quello che ci sta dietro".

La scelta di partire da Imperia..."Si, la nostra base rimane questa perchè è la nostra città. Noi comunque vendiamo online, soprattutto nel nord Europa dove un prodotto come il nostro è visto diversamente e con meno stupore rispetto a qui".
"Ci immaginiamo Imperia, presa come esempio, con aree di parcheggio dall'ex Agnesi o prima della spianata con il centro cittadino fatto da zone ZTL e aree green dove ci si sposta con lo skate elettrico o con altri mezzi adatti a persone più anziane. Siamo convinti che sarà questa la direzione del futuro, forse ora può sembrare un'idea un po' troppo innovativa ma se qualcuno, soprattutto tra noi giovani, non propone nulla non cambierà mai niente. Quello che conta maggiormente non è la nostra startup, ma la nostra idea di mobilità urbana".

Sul discorso legislativo. Attualmente il vostro mezzo è ancora illegale in strada? "sulle piste ciclabili o sulle passeggiate si può usare. Ovviamente, non essendo immatricolato, per ora non può circolare nel traffico. Siamo sicuri che presto verrà presa in esame la questione dal punto di vista normativo, come è avvenuto per il seagway in Italia, o oltreoceano anche per gli skateboard elettrici. Essendo sotto elezioni speriamo che a Imperia siano sempre più contemplate zone adibite alla mobilità urbana sostenibile. Saremmo orgogliosi che la nostra città diventasse una delle prime ad aprirsi all’innovazione rivolta verso un futuro più green".

Tecnicamente come funziona lo skate? "Ha una batteria che si può staccare e caricare lasciando sempre lo skate nello stesso posto. In un ora e venti la batteria è carica e ha un'autonomia di circa 28 km ai quali vanno aggiunti quelli dovuti alla ricarica della frenata. Si guida con un telecomando manuale che permette di accellerare o frenare. Oltre ai 28 km - aggiunge Riccardo - lo skate va poi tranquillamente come un qualsiasi skateboard senza motore. Sui 28 km diciamo che può succedere che vada di più o di meno visto che le nostre batterie sono fatte a ioni di litio, quindi la componente atmosferica esterna ha un suo peso. Infine per le tavole utilizziamo dell'acero e la forma è un compromesso tra portabilità e guidabilità, per questa ragione ne produciamo di due diverse misure".

Progetti immediati per la promozione del vostro prodotto? "Nel futuro pianifichiamo di collaborare con i noleggi. Una volta provato, le persone si renderanno conto che è più sicuro e accessibile di quanto si possa pensare".

Avete già vinto un concorso con Allianz, come scritto sul nostro giornale qualche giorno fa. Nel vostro video Imperia ha avuto un ruolo fondamentale: "Noi cerchiamo di mettere al centro del nostro progetto la città. Perchè nonostante i nostri studi siano in giro per il mondo, la nostra voglia è sempre quella di tornare nel posto dove siamo nati e cresciuti. Sarebbe forse stato più semplice cercare di lanciare il prodotto dal nord Europa o dall'America, dove andrò quest'estate - spiega Riccardo. Ho la possibilità di studiare in Svezia e da lì posso vedere quanto noi siamo fortunati per alcune cose e quanto loro siano carenti in altre o viceversa, sto vedendo quanto stia cambiando il mondo e come si stia muovendo verso una direzione green. Il video ha avuto più di 830 mila visualizzazioni quindi direi che si, si può definire un piccolo successo".

Lorenzo Bonsignorio

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