Attualità - 25 marzo 2018, 07:11

Martedì prossimo l'incontro al Ministero per trovare una soluzione ai dipendenti del gruppo Trony

Nella nostra provincia sono due i punti vendita con 25 dipendenti che sono alla finestra da una decina di giorni, dopo la chiusura.

L'ex Trony di Taggia

C’è grande attesa tra i dipendenti della nota catena di prodotti hi-tech ‘Trony’, per l’incontro chiesto dai sindacati, per martedì prossimo al Ministero per lo Sviluppo Economico.

La riunione, che vedrà al tavolo esponenti di Cgil, Cisl e Uil anche del ponente ligure, dovrà cercare una via per attivare un ammortizzatore sociale che, per la situazione in atto, non è previsto per Legge. Cassa integrazione o, in caso di licenziamenti, sussidio di disoccupazione: queste le strade che cercheranno i sindacati a tutela dei lavoratori di Dps Groupe, l’azienda che detiene il marchio Trony, i cui dipendenti si sono riuniti mercoledì scorso nelle varie sedi provinciali della Cgil, per partecipare in via straordinaria a una videoconferenza con i vertici nazionali proprio per discutere del fallimento del gruppo.

Dopo le buone notizie arrivate per i circa 100 dipendenti della catena Self nelle province di Imperia e Savona, anche quelli di Trony, sperano di avere risposte dal Ministero. C’è anche la speranza che il curatore fallimentare possa indire una gara, come fatto per ‘Self’, ora passato a ‘Brico Fer’, ma si cercherà anche di proporre un periodo di cassa integrazione o un altro ammortizzatore sociale. I 25 lavoratori dei negozi di Imperia e Camporosso restano alla finestra, visto che si trovano in un vero e proprio ‘limbo’: per loro non è cessato il rapporto di lavoro, ma al tempo stesso stanno a casa. Inoltre c’è una situazione di arretrati per quanto riguarda il pagamento degli stipendi. E’ stato pagato il mese di gennaio, ma rimangono febbraio e i primi quindici giorni di marzo.

Non sarà facile riuscire ad attivare gli ammortizzatori sociali in questa fase, se non con l’intervento dello Stato ed è anche difficile dare delle tempistiche, nelle procedure di fallimento i tempi non sono brevi. Ci si augura che martedì prossimo possano arrivare risposte importanti da Roma.

Carlo Alessi