Al Direttore - 16 febbraio 2018, 07:51

Terminata l'edizione 2018 del Festival di Sanremo: il pensiero del nostro lettore Pierluigi Casalino

E' calato il sipario su Sanremo 2018, l'edizione definita dei record, e i suoi echi non si sono ancora spenti. E' stato un Festival che ha confermato ancora una volta di non essere solo canzonette. Attraverso i motivi che si sentono all'Ariston, infatti, si percorre sempre la storia dell'Italia, anche se, da qualche tempo, Sanremo ha cessato di essere necessariamente l'immagine del nuovo che avanza o lo spaccato fedele della società del consumo.

Sanremo resta tuttavia il punto di passaggio obbligato di tutto il costume e il malcostume del Paese ed esprime un punto interrogativo sulla memoria collettiva del nostro popolo. Come lo sport, anche la canzone è stata la bandiera e la medicina per curare e controllare emozioni e pericolose fughe in avanti. Claudio Baglioni si è rivelato nei giorni scorsi il frontman d'eccezione di questa storia, anzi di questo romanzo che non cessa di narrarci l'anima profonda e segreta di una società che ama contraddirsi e stupirsi di se stessa.

Dire che il romanzo di Sanremo continua ogni volta, ricominciando dalla sua conclusione, non è una banalità d'occasione per vendere a buon mercato questa kermesse nazionale e i suoi attori e protagonisti, ma uno spunto di insopprimibile vitalità.

Redazione