- 07 gennaio 2018, 07:00

Lupi contro il Tempo

È passata quasi inosservata e presto dimenticata la notizia dell’autosospensione dall’incarico del direttivo della Confcommercio di Ventimiglia. 

Un episodio piccolo, molto Piccolo, ma prezioso, quasi un gioiello.

In attesa di un chiarimento con i vertici provinciali, in tre semplici righe gli autosospesi hanno così riassunto il problema: “manca un rinnovamento…ci sono difficoltà a dare risposte agli associati…non si condividono le scelte fatte a livello provinciale…e c’è una crisi generale delle associazioni di categoria”. Accuse gravissime rivolte alla Confcommercio di Imperia

Non conosciamo il problema, ma ci paiono ingenerose le accuse rivolte al vertice provinciale di Confcommercio, in particolare quella di una mancanza di rinnovamento.

Conosciamo e stimiamo da sempre il Presidente della Confcommercio di Imperia e della Liguria, che è anche componente del  Consiglio nazionale della categoria: un uomo di grande esperienza e saggezza e senza ambizioni personali

 

Ogni volta che in questa provincia si parla rinnovamento, il pensiero cade immediatamente su di lui. Non è accettabile. Non può essere “rinnovato” solo a causa di un’anagrafe dispettosa o solo perché ha assunto la responsabilità di presidente quando portava i calzoncini corti.  E’ uno dei pochi ad aver compreso che, se le associazioni di categoria vogliono sopravvivere, devono adattarsi al mondo che cambia, ponendo sempre attenzione al territorio, ai suoi ristoranti e ai prodotti dell’enogastronomia. E’ l’unico in grado di lavorare all'unità, con la U maiuscola, potendo mettere d’accordo da solo e senza problemi tutte le strutture: nazionali, regionali e provinciali.

Ha già tanti incarichi e responsabilità, e ora umanamente non è possibile chiedergli di prendersi anche la responsabilità di Presidente della Confcommercio di Ventimiglia per risolvere i problemi della città di confine.

Per evitare equivoci, è bene precisare che, se rimane incollato alle poltrone, è solo per il suo grande senso del dovere e infinito spirito di sacrificio, a differenza di alcuni colleghi, che fanno ricorso al “sediavil”, un prodotto in vendita in un negozio di ferramenta, associato, anche in questo caso è bene precisarlo, con la concorrenza  un tempo ferocemente comunista, oggi variamente democratica.

Noi stiamo con il presidente senza se e senza ma. E, se lui suonerà la tromba, noi suoneremo con lui le nostre campane.

 

Tiziano Riverso e Claudio Porchia