Politica - 17 maggio 2017, 19:52

Imperia: visita a due aziende dell'entroterra per il presidente della Regione Giovanni Toti: "Ascoltare i nostri imprenditori è intraprendere la strada per una Liguria di successo"

Toti, l'Assessore all'Urbanistica Marco Scajola e il capogruppo in Regione per la Lega Nord Alessandro Piana hanno visitato il centro stampa Offset delle Grafiche Amadeo a Chiusanico e la Latte Alberti di Pontedassio

Visita a due importanti aziende dell’entroterra imperiese da parte del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, accompagnato dall’Assessore all’Urbanistica Marco Scajola e dal capogruppo in Regione per la Lega Nord Alessandro Piana.

Il gruppo ha visitato il centro stampa Offset delle Grafiche Amadeo a Chiusanico e la Latte Alberti di Pontedassio. Al tour ha partecipato anche il Sindaco di Pontedassio Franco Ardissone.

La Liguria ha una storia e un presente industriale importanti e un futuro industriale, ci auguriamo ancora più importante. – ha detto Toti al termine del tour – Abbiamo visitato due aziende di natura molto diversa anche se una in parte faceva le etichette e l’altra faceva un prodotto, quindi di fatto una filiera di produzione. Questa è una delle aziende di eccellenza del ponente ligure, tratta un prodotto alimentare peraltro in parte anche dando una mano all’agricoltura della nostra regione che è comunque una delle eccellenze importanti del nostro Paese su molti campi, quindi direi che è un atto dovuto avere un rapporto, un contatto. Ascoltare e vedere cosa fanno i nostri imprenditori vuol dire intraprendere la via giusta per costruire una Liguria di successo perché è dai bisogni delle imprese, dalle esigenze e dai successi delle imprese che poi si creano occupazione e lavoro per tutti”.

Toti ha affrontato anche la questione relativa alla crisi della centrale del latte di Genova che ha visto protagonista la Latte Alberti che ha deciso di aiutare gli allevatori della zona acquistando il loro prodotto.

E’ un problema che parzialmente si è risolto anche grazie all’aiuto e alla solidarietà di aziende come questa che hanno lavorato per valorizzare un prodotto tipicamente ligure come il latte di Genova, dall’altro occorre fare un grande lavoro perché questo prodotto, il latte crudo diventi poi anche una produzione a valore aggiunto e quindi il caseario e tutto quello che di tradizione ci sarebbe su cui occorre lavorare e costruire dimensioni d’azienda adatte, mettere in filiera i produttori, costruire dei percorsi di salvataggio, ma anche, mi auguro di sviluppo, non è sempre facile, le dimensioni delle nostre piccole e piccolissime imprese talvolta sono inadeguate allo scontro con la concorrenza, però dove ci sono centri di eccellenza come questi che riescono in qualche modo a in parte compensare, in parte aiutare e magari anche in parte stimolare produzioni come quelle, io penso che siamo sulla strada giusta”.



Sul tema il patron dell’azienda, Alberto Alberti, colloquiando con Toti ha spiegato la complessità dell’operazione. “Il 50% di questo latte lo stiamo ritirando noi, ci siamo messi d’accordo sul trasporto con stalle modello e la cosa è in equilibrio, funziona. Il problema è l’altro 50% che è stato un po’ sballottato di qua e di là, sono stalle più piccole e hanno dei problemi. Questo latte così com’è non può essere valorizzato, ma bisognava a suo tempo creare un prodotto ad alto valore aggiunto, cioè fare dei formaggi che esistevano. Questa cosa non è stata fatta e adesso non ce la fanno. Questi sono degli appassionati, lo fanno per hobby perché chi si metterebbe a quarant’anni, con due bambini piccoli, al mattino alle 5 e mezza a mungere trenta mucche? Ne tiri fuori sì e no da mandare i bambini a scuola”.

Francesco Li Noce