Eventi - 05 aprile 2017, 12:39

Siglato l'accordo tra le Città dell'Olio e la Diocesi Ventimiglia-Sanremo per i ramoscelli d'ulivo in piazza San Pietro (Foto e Video)

Questa mattina la sigla del documento a Villa Santa Giovanna d'Arco.

La firma dell'accordo

L'accordo che regala visibilità nel segno della fede e della tradizione ai paesaggi olivicoli del nostro Paese porta le firme del vescovo della Diocesi Ventimiglia-Sanremo Mons. Antonio Suetta e del presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio, Enrico Lupi.

Questa mattina, alla presenza dell'Assessore Regionale Gianni Berrino, dell'Assessore del Comune di Sanremo Barbara Biale e del responsabile dell'Ufficio Giardini del Comune di Sanremo Claudio Littardi, è stato siglato un patto importante incentrato sul ruolo simbolico di questa antica pianta e del suo profondo significato nella festa cristiana delle Palme, dove l’ulivo sta a rappresentare il Cristo stesso che, attraverso il suo sacrificio, diventa strumento di riconciliazione e di pace per tutta l'umanità.

L'intesa sottoscritta a Villa Santa Giovanna d'Arco sede della Diocesi Ventimiglia-Sanremo sancisce la fornitura annuale di ramoscelli d'ulivo da parte dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio in occasione della Santa Messa della Domenica delle Palme presieduta dal Papa. Come tradizione i ramoscelli d'ulivo vengono distribuiti ai fedeli riuniti in piazza San Pietro.

Le interviste

L'iniziativa delle Città dell'Olio prevede l'alternarsi delle regioni italiane e per il 2017 a fornire i ramoscelli d'ulivo saranno le città dell'olio della Sardegna.

L'accordo con il vescovo Antonio Suetta come rappresentante del Vaticano – sottolinea Enrico Lupi – realizza un'idea che cullavamo da tempo. Lo scorso anno i ramoscelli d'ulivo erano stati messi a disposizione dalla Liguria e quella esperienza ci ha spinto a concretizzare il progetto e ad allargarlo a tutte le città dell'Olio”

L’Associazione Nazionale Città dell’Olio ha sede a Villa Parigini nel Comune di Monteriggioni (Siena).  Fondata a Larino (Campobasso) nel dicembre 1994, riunisce 335  soci: Comuni e tutti gli enti pubblici, nonché i Gruppi di Azione Locale dei territori nei quali si producono oli che documentino adeguata tradizione olivicola connessa a valori di carattere ambientale, storico, culturale e/o rientranti in una Denominazione di Origine.

Ha tra i suoi compiti principali quello di divulgare la cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità; tutelare e promuovere l’ambiente ed il paesaggio olivicolo; diffondere la storia dell’olivicoltura; garantire il consumatore attraverso la valorizzazione delle denominazioni di origine, organizzare eventi, e attuare strategie di comunicazione e di marketing mirate alla conoscenza del grande patrimonio olivicolo italiano.

Pietro Zampedroni