Attualità - 11 febbraio 2017, 15:46

Sanremo: le ‘Sentinelle in Piedi’ manifestano “contro il Festival dell’utero in affitto” (foto e video)

Questo pomeriggio la ‘veglia’ in corso Imperatrice

Manifestazione delle ‘Sentinelle in Piedi’ questo pomeriggio sulla passeggiata di corso Imperatrice a Sanremo.
‘Sentinelle in Piedi’ è una resistenza formata da persone che vegliano su quanto accade nella società denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà. Le Sentinelle vegliano nelle piazze per risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte al pensiero unico. Ritti, silenti e fermi vegliamo per la libertà d’espressione”, così si definiscono sul loro sito ufficiale.

Il gruppetto di manifestanti si è poi radunato, come di consueto, stando fermi e leggendo un libro. Una forma di protesta silenziosa, una ‘veglia’ che farà discutere e dibattere.

Siamo qui, oggi, per una testimonianza di libertà e di giustizia – ha detto il portavoce nel discorso iniziale - siamo qui per dire che a noi piace il Festival della canzone italiana, ma non il Festival dell’utero in affitto e della compravendita dei bambini, pratica illegale e, soprattutto, ingiusta. Non ci piace il Festival che oscura la verità sul matrimonio, sulla famiglia, sulla natura umana, e sulla generazione della vita. Non ci piace il Festival usato a fini politici, per promuovere comportamenti e stili di vita contrari al bene dell’uomo. Non ci piace il Festival che fa l’occhiolino alle lobby Lgbt, e che facilita la diffusione della loro agenda nella società”.

Facendo riferimento agli ospiti Ricky Martin e Tiziano Ferro, il comunicato ha evidenziato che “Rai Uno ha pagato profumatamente - con i nostri soldi - almeno due uomini che hanno annunciato che presto schiavizzeranno una donna, e compreranno il prodotto finito – un bambino - strappandolo a colei che l’ha portato in grembo nove mesi. E se lo porteranno a casa, chiamandolo figlio”.

È accettabile tutto questo? Per le Sentinelle in Piedi – come per la grandissima parte degli italiani - no. A Carlo Conti e a Maria De Filippi, al direttore di Rai Uno e alle autorità italiane ribadiamo che, nel nostro Paese, la pratica dell’utero in affitto è illegale, e quindi andrebbe punita, non celebrata, tanto meno pagata con i soldi dei contribuenti. Le donne non sono dei grembi da schiavizzare, i bambini non sono merce”.

Mettendoci la faccia, anche a nome di tanti altri, oggi qui ricordiamo che l’utero in affitto è una delle conseguenze dell’ideologia del gender, per la quale non c’è differenza sostanziale tra maschio e femmina. Tale ideologia mette al centro di tutto l’io sciolto da ogni legame, anche con la propria natura. Persino la famiglia viene ridefinita a piacimento, oggi con le cosiddette “unioni civili”. E questo errore apre la strada a qualsiasi orrore, in particolare a danno dei più deboli, ad esempio i bambini, che hanno bisogno di una famiglia per crescere, così come nascono”.

L’ideologia gender - di cui si nega l’esistenza, per poterla diffondere meglio - viene propagandata sui media e nelle scuole, negli spettacoli teatrali e in varie lezioni definite di educazione sessuale o affettiva e di lotta al bullismo e alle discriminazioni. Dietro a questi bei nomi, spesso si nascondono insegnamenti non corretti, su argomenti intimi e delicati, che rischiano di creare confusione e ferite, specie nei giovani. La scuola non può sostituirsi alla famiglia nell’educazione. Eppure, ogni iniziativa per rimettere la famiglia al centro dell’educazione viene sistematicamente e strumentalmente attaccata, anche qui in Liguria”.

Un giorno – ormai non più tanto lontano - questi bambini ci chiederanno: dove eri tu, mentre noi venivano strappati alla mamma e trattati come oggetti? Siete pronti a rispondere?”.

 

Un popolo oggi si è alzato in piedi, in una testimonianza composta e coraggiosa, che ha colpito molti passanti - ha detto il portavoce al termine della veglia - tra questi, casualmente, c’è stata anche una delle fondatrici dei veilleurs debut, movimento francese ispiratore delle Sentinelle in Piedi italiane. Ci ha ringraziati e incoraggiati a proseguire la battaglia, che non è solo nazionale, ma europea e mondiale. Ha detto che tra poco i francesi saranno chiamati alle urne per un importante appuntamento elettorale. In questa situazione, ci ha esortati ad essere consapevoli che la testimonianza pubblica, in piazza, è fondamentale per resistere a questa deriva che intende rivoluzionare le fondamenta stesse dell’umano”.

Pietro Zampedroni