Ventimiglia Vallecrosia Bordighera - 01 febbraio 2017, 17:00

I musei che contano

A margine dell’inaugurazione del nuovo museo navale, il sindaco Carlo Capacci ha dichiarato che Imperia potrebbe diventare la città dei musei e ha enumerato le cinque strutture esistenti. In realtà sono almeno sei, perché il suo elenco ha escluso Villa Grock, gestita dalla provincia e purtroppo aperta un solo pomeriggio la settimana. Diciamo pure sette con l’esposizione delle confraternite al Calvario, visitabile ogni prima domenica del mese o su appuntamento. Villa Grock, peraltro, è stata citata qualche giorno fa dall’Huffington Post tra le meraviglie nascoste d’Italia che vale la pena scoprire…

I conti di Capacci non tornano per un’altra ragione: la pinacoteca civica con il museo del presepe è chiusa da un mese, dopo che il comune non ha rinnovato il contratto di gestione con l’Istituto Internazionale di Studi Liguri, scaduto lo scorso 31 dicembre. Per inciso, da diverso tempo era guasto - mai riparato - l’impianto sonoro e d’illuminazione della grande teca, che contiene le celebri figure scolpite nel ‘700 dal Maragliano, quindi visibili solo in penombra.

Poi c’è il MACI, il museo d’arte contemporanea di Villa Faravelli, con tanti capolavori tra cui un paio di tagli di Lucio Fontana, tutti appartenenti alla collezione Lino Invernizzi donata al comune. Alla sua inaugurazione, un anno fa, Capacci parlò di una “giornata storica” per il patrimonio culturale cittadino, grazie alla nuova galleria di opere che sarebbe diventata un “punto di riferimento a livello nazionale” per l’arte moderna. Se volete visitarlo, potete scegliere tra giovedì pomeriggio, sabato (tutto il giorno tranne le ore centrali 12.30-16) e domenica mattina.

Nei cinque musei contati dal sindaco, che come stiamo osservando possono essere di più o di meno, è ovviamente compreso quello privato della famiglia Carli, oltre alla pochissimo conosciuta galleria di radio d’epoca nel borgo di Oliveto (Voci nell’etere - museo della comunicazione), anch’essa privata e aperta al pubblico il sabato mattina o su appuntamento.

Lo stesso museo navale è incompiuto: manca un’intera ala, quella di ponente che dovrà proseguire gli allestimenti appena inaugurati, così come mancano i servizi collaterali (bookshop, caffetteria, spazi per mostre eccetera). A ben vedere, per parlare di città della cultura o di turismo culturale c’è ancora molto da fare. Aumentare le aperture - tutti i giorni o quasi - promuovere i musei anche con eventi e iniziative di vario genere tra cui concerti, visite guidate, esposizioni temporanee, creare una tessera unica per gli ingressi.

Luca Re