- 13 giugno 2016, 17:00

L'Alta Via dei monti epici

L'intera Liguria di corsa sui crinali: dall'avventura al turismo "per tutti" il passo non è breve, ma l'esperienza insegna.

Trail-running sull'Alta Via.

Quest’anno l’uomo del Faudo ha detto no, a Imperia niente corsa dal mare alla cima della montagna. Problemi di vario tipo hanno impedito alla Maurina di organizzare la storica gara, pazienza. Sul Faudo sono arrivati lo stesso i corridori che hanno partecipato all’ultra-trail della Maddalena, da Taggia alla vetta e ritorno su stradine sterrate e sentieri. Di competizioni avventurose è pieno il mondo ed è piena anche la Liguria. Riflettori puntati su quella che si candida a diventare una delle sfide più belle e massacranti di tutta Europa. Sto parlando dell’Alta Via dei Monti Liguri che solo i più allenati (e un po’ folli, mi viene da scrivere) saranno in grado di percorrere in otto giorni, dal 18 al 25 giugno.

I numeri giustificano in pieno il nome scelto per l’evento, I-Lavet, cioè Liguria Alta Via Epic Trail: 390 chilometri totali e quasi 15.000 metri di dislivello positivo. QUI tutte le informazioni Partenza da Bolano, nello spezzino, arrivo ad Airole nell’imperiese. I concorrenti attraverseranno tutta la regione correndo sui crinali tra 1.500 e 2.000 metri di quota, da una parte le Alpi dall’altra il Mar Ligure, sempre sul filo della natura mutevole tra le due facce dello stesso ambiente mare montano. Certo sarà un’esperienza per pochi eletti, una trentina in tutto, accuratamente selezionati com’è la regola per gli appuntamenti sportivi così duri. Siamo nel campo dell’ultra-trail, appunto, cioè competizioni lunghissime in semi-autosufficienza idrica e alimentare in cui l’aspetto psicologico finisce per diventare la variabile decisiva, ancor più della tenuta fisica. Un po’ come succede agli alpinisti durante una scalata particolarmente difficile. Ci sarà anche un centinaio di ciclisti in sella a una mountain bike: se il trail-running sull’Alta Via è al suo debutto, la gara su due ruote è alla quinta edizione (Alta Via Stage Race).

Per avvicinare un numero più ampio di persone a questo tipo di manifestazioni, I-Lavet prevede due formule più leggere: weekend (si corrono tre tappe) e giornaliera, così ognuno è libero di scegliere il percorso che preferisce. Nemmeno Giovanni Toti e la sua Giunta si sono fatti sfuggire il potenziale turistico e di marketing territoriale di una simile impresa. Avere in casa uno dei trail più lunghi e spettacolari d’Europa è una fortuna che non capita tutti i giorni. Esperienze insegnano che le competizioni dal sapore eroico possono trasformarsi in uno straordinario veicolo di promozione; a me viene sempre in mente il mitico Sellaronda Hero della Val Gardena. Auguriamoci però che la Regione sappia promuovere altrettanto bene l’Alta Via per i comuni mortali: cartelli e segnaletica, punti tappa, informazioni sui borghi attraversati. Eroici sì, ma anche con i piedi per terra.

PS: visto il proliferare di corse in montagna, la Regione potrebbe valutare la stesura/diffusione di un calendario con le date più importanti. E poi c’è sempre quella strada ex militare appena restaurata, la Monesi-Limone, che ben si presterebbe a una vera maratona tutta in montagna…troppo epico?

Luca Re