"Se si vuole arrivare al più presto ai rifiuti zero, più che mille incontri ben organizzati, bisogna dare il buon esempio. In particolare alle nuove generazioni". E' il messaggio lanciato questa mattina a Imperia da Rossano Ercolini, maestro elementare di Capannori, esperto in materia di rifiuti, che, nel suo comune, in Toscana, ha adottato, insieme al Comune, la strategia rifiuti zero, conquistando nel 2013 il "Goldman Environmental Prize", un prestigioso riconoscimento rilasciato dalla Fondazione Goldman per chi porta avanti progetti dediti all'attivismo ambientale.
E' un ritorno, quello di Ercolini a Imperia, dopo il primo incontro, molto partecipato, alla biblioteca Lagorio, lo scorso anno. Oggi, davanti a una sala consiliare decisamente più vuota, il tecnico toscano, presidente dell'associazione "Zero Waste Europe" ha raccontato le fasi che potranno portare Imperia verso una raccolta differenziata che in provincia non è mai decollata. "Anzi - ha detto - l'intera Liguria è la regione del Nord con la percentuale più bassa. Ci sono regioni del Sud, come la Campania che hanno percentuali più alte".
Ma manca la cultura. Per questo Ercolini invita al buon esempio. "Bisogna iniziare coi bambini. Loro osservano il comportamento dei grandi. Se vedono che mamma e papà non differenziano come gli è stato insegnato a scuola, a loro volta non separeranno i rifiuti nemmeno loro".
Qualcosa però sta cambiando. "Cito l'esempio di Capannori. Quando siamo partiti ci dicevano che Capannori non è la Svizzera. Ora però fa meglio di loro. Negli anni '80, quando andavamo a proporre il nostro progetto, i sindaci ci dicevano che le uniche due strade per la raccolta dei rifiuti erano la discarica e l'inceneritore. E questo accade ancora in molte parti d'Italia, come in Toscana, dove il governatore Rossi vuole costruire gli inceneritori fuori Firenze".
"Il futuro della raccolta differenziata - ha poi dichiarato - è sicuramente quello di muoversi dall'era dei rifiuti a quella delle risorse. Nel cassonetto c'è una miniera urbana. Questo significa imboccare il ponte che conduce verso il futuro. L'Europa propugna l'economia circolare, propugna il mantenimento e la promozione della propria industria manifatturiera. Il nostro Continente è povero di materie prime. Noi le dobbiamo estrarre dai cassonetti. Diventa anacronistico chiamare 'rifiuti' fibre cellulosiche, polimeri plastici, vetro, e soprattutto, ma non solo, i metalli. Sono risorse. Imperia, con l'adozione della delibera rifiuti zero, si mette all'interno del percorso rifiuti zero.
Naturalmente niente è semplicistico, c'è da organizzare una campagna estremamente capillare perché la carta vincente, il valore aggiunto di questa strategia, è la formazione, l'informazione, e la sensibilizzazione della comunità. Bisogna investire molto nella comunità in termini di conoscenze diffuse, perché è la comunità che fa la differenza e la differenziata. Quindi bisogna fare in modo che da qui a quando partirà la raccolta porta a porta e prenderà corpo il discorso differenziata, la gente sia davvero coinvolta, motivata e messa in condizione di dare il meglio di sé".
All'incontro hanno partecipato anche il Sindaco Carlo Capacci, l'assessore all'Ambiente Giuseppe De Bonis, i membri del gruppo di lavoro "Rifiuti zero", tra cui il Consigliere Antonio Russo, che ha parlato della raccolta differenziata che si svolgerà nelle sagre, e in particolare a "Ineja", a giugno.
"Questo - ha detto Russo - è il primo passo, di quello che noi immaginiamo debba avvenire, in una città che vuole tendere a dei valori della raccolta differenziata al 70, 80%".
L'intervento di Giuseppe De Bonis
Ha partecipato anche Enzo Favoino, membro del Centro di Ricerca Rifiuti Zero, che ha spiegato quali sono i risultati ottenuti dal progetto, contenuti in un report di oltre quattrocento pagine.
"Tutto ciò che riguarda le pratiche di prevenzione del rifiuto - ha detto - sono tutte connotate da valori negativi, cioè risparmio di gas serra, così come le pratiche di riciclo e compostaggio, mentre le pratiche di gestione del rifiuto indifferenziato, che sia discarica, o che sia inceneritore, sono connotate da valori positivi, cioè aumento di gas serra, e quindi aumento della tendenza al riscaldamento globale. Quindi anche sotto il profilo della lotta al cambiamento climatico, le pratiche rifiuti zero, sono vincenti".