- 19 ottobre 2015, 08:50

Buona la prima per la Union Riviera Rugby, vittoria del collettivo nella prima giornata della C1 ligure piemontese

Il 25 prossimo appuntamento a Savona ed il 1° novembre a Cuneo in casa.

In una giornata a tutto rugby in quel del Pino Valle, la popolare Union non stecca la prima. Rilancia un match difficile e scorbutico di fronte l’Amatori Genova, un settore giovanile di livello ora rinforzato a livello di prima squadra che è stata promossa d’ufficio, mediante un accordo che ha portato in campo molti giocatori di ambito CUS Genova.

Arbitro fiscale e teatrale, inizialmente da rivedere sulla gestione della mischia ordinata che, da subito, è di marca unionista. Dai minuti iniziali si capisce che si cerca il gioco aperto.

Finalmente la Union riesce a giocare in modo manovrato direttamente nello sgabuzzino degli avversari. La mette sulla forza pura e la competenza del breackdown. E la mette bene perché Masetto va in meta al largo, non trasformata. Il pubblico, numeroso e caldo, inizia ad esaltarsi. La reazione genovese, ancora alla mano, costa un giallo al pur mite De Masi per antigioco, l’ala ponentina si accomoda mestamente tra i puniti, reagirà con carattere. 

L’Amatori ne approfitta, da touche a mischia a meta, però trasformata da Parodi, che è, in effetti, un buon calciatore. Il primo tempo si chiude con una galoppata alla bandierina di Roggero: passato da centro ad apertura, va in regia e gioca anche per sé stesso, mentre Calzia, neofita per la posizione di numero 10, va a dar dinamismo all’attacco. Una delle molte mosse utili del tecnico Masson.

Tra il primo e secondo tempo Felipe De Castro inizia ad arringare i corsari. La chiosa ce la mette Masson che schiaccia in meta. L’arbitro non convalida subito, ma il guardalinee assegna la meta, non trasformata da Roggero. 10-7.

La rimessa genovese frutta due calci del solito Parodi: produttivi e concreti, vanno in vantaggio. Primi cambi: nella Union escono un Moschetta all’esordio come tallonatore, bravissimo e senza tema e il concreto Ferrua. Quest’ultimo rimpiazzato da Bellifiori, mentre a tallonare arriva “il barba” Barbotto. Un’arma letale. Un reverse pass di Roggero innesca proprio il fresco Barbotto che penetra come il coltello caldo tra il burro della difesa avversaria e propone una conquista che porta in meta Sylvain Masson. Spettacolo puro e pubblico in delirio.

Calzia, che è calciatore educato, anche se non potente, trasforma. 17-13. E sarà poi la volta del capitano coraggioso Paolo Novaro, che batte il ferro con esperienza e va quasi in mezzo ai pali. Altra trasformazione. Genova non ci sta, crea  pressione. Entrano forze corsare fresche, il redivivo Minniti e Battistotti, esce Castaldo, il metronomo. Va Dal Piaz in regia, ma si perde qualcosa in difesa. Dal Piaz davvero superlativo, tra l’altro. E così poco argine. Genova riesce a mettere in moto l’estremo Gallantini, che schiaccia. Ovvia anche la trasformazione di Parodi. 24-20. Manca poco.

C’è tensione da ambo le parti, chi segna vince. Non con un calcio di Calzia, che pure andava per il macinato. Ci vuole qualcosa di pesante. E la trova Barbotto, ancora, messo in moto da uno squarcio di quel gioco spumeggiante che è ormai un piano preordinato nel mondo ovale ligure occidentale.

La trasformazione, pur mancata, chiude la partita 29 a 20. Vittoria, cinque punti, missione compiuta, collettivo capace di superare assenze di ogni tipo e margini di miglioramento sicuri. Campionato lungo ed avversari classici. Non c’è tempo da perdere. Il 25 prossimo appuntamento a Savona ed il 1° novembre a Cuneo in casa.

C.S.