Cervo: Gli inquieti fantasmi di Henry James in scena nel “Giro di Vite” al Palazzo Viale, intervista al regista Valter Malosti ed alla protagonista Irene Ivaldi

Cosa c'è di più inquietante di una storia di fantasmi in cui sia implicato un bambino? La risposta è semplice: solo una storia di fantasmi con due bambini coinvolti loro malgrado in una spirale senza fine di terrore, con incredibili risvolti di suspense e angosciosissimi dubbi.

Dal 14 al 20 di agosto sarà possibile assistere, nella sala del Palazzo Viale, allo spettacolo teatrale “Giro di Vite – Concerto di fantasmi da Henry James”, grazie alla collaborazione tra il Teatro di Dioniso e Cumpagnia du Servu con il Comune di Cervo. La pièce teatrale è diretta dal regista Valter Malosti ed interpretata dall’attrice Irene Ivaldi. Abbiamo incontrato i protagonisti prima dell’evento per porre loro alcune domande.

Al regista Valter Malosti, abbiamo chiesto di spiegarci cosa rappresenti oggi il teatro, in un’epoca in cui il mondo si sta sempre più trasformando in un mondo virtuale? “Il teatro rappresenta un luogo d’incontro fra persone, uno strumento di condivisione culturale, un luogo che diventa pensiero, emozione, dibattito e buon umore”.

Invece cos’è il teatro per Irene Ivaldi? “Il teatro è un luogo che si differenzia dagli altri luoghi d’incontro per l’attesa, perché si crea un’aspettativa. L’aspettativa è un incontro al buio dove gli spettatori, possono, prima che inizi lo spettacolo, lavorare di fantasia”.

Ma cosa vi ha portato a scegliere Cervo come uno dei luoghi di rappresentazione della vostra pièce teatrale? La risposta arriva immediata da Irene Ivaldi: “I miei nonni avevano una casa qui a Cervo e fin da piccola venivo a trascorrere le vacanze estive. Ci siamo innamorati di questo borgo e poterci lavorare  rappresenta uno dei nostri più piacevoli impegni. L’anno scorso abbiamo fatto il nostro primo debutto nel Palazzo Viale con lo spettacolo tratto da ‘Senso’ di Camillo Boito e grazie all’ambiente suggestivo della sala ed all’empatia che si è creata con gli spettatori, siamo ritornati”.

Prima di iniziare a parlare del ‘Giro di Vite’, abbiamo chiesto a Valter Malosti, di spiegarci quali siano le modalità di intervento del regista sugli attori, per condurli ad avere un contatto con i personaggi? “Ogni testo che si affronta è un mondo a parte e non si sa mai da dove incominciare. Il mio lavoro agisce molto a livello musicale e la musica, rappresenta uno dei modi, per portare un attore a creare un personaggio. L’attore grazie alla presenza della musica, si accosta al testo e poi decide come affrontarlo”.

Infine, abbiamo chiesto ai due protagonisti, di regalarci una piccola anticipazione di questa storia di fantasmi di Henry James.

Valter Malosti: “Questo testo, oltre ad essere tratto da un gran romanzo gotico, si presta a molteplici analisi. Ogni dettaglio ed ogni sfumatura sono stati concepiti per stupire e meravigliare, ma soprattutto per ottenere un risultato, che sorprendentemente muta a seconda della chiave interpretativa con cui viene esaminato”.

Irene Ivaldi: “E’ una storia di fantasmi, irreali e realissimi, che ossessionano due bambini e la loro istitutrice. Il mio personaggio darà corpo ad una misteriosa istitutrice, letteralmente visitata dalle presenze di volta in volta evocate; una polifonia di voci che diviene rumore del pensiero, avventura psichica. Il tutto in uno spazio che coinvolgerà sensorialmente lo spettatore, dove la vicenda si farà vicenda di ognuno, rimanendo ambigua e indecifrabile”.