Attualità - 06 luglio 2015, 14:53

#grecia: la crisi raccontata da una sanremese in vacanza "Qui nessuna festa, troppi turisti a cui badare"

A raccontare il clima di queste ore è una sanremese in vacanza, Maria Ferretti, partita per la bellissima isola dell’arcipelago delle Cicladi qualche giorno fa.

Orgoglio ma anche preoccupazione: è questo il sentimento che si respira a Santorini all’indomani del Referendum che ha sancito il no della Grecia alla proposta dei creditori internazionali. A raccontare il clima di queste ore è una sanremese in vacanza, Maria Ferretti, partita per la bellissima isola dell’arcipelago delle Cicladi qualche giorno fa.

“Non c’è stata nessuna festa qui per la vittoria del no - conferma Maria dall’isola - Tutti lavorano fino a tardi nei negozi, nei bar e nei ristoranti. Nella capitale Fira e a Oia ieri code al bancomat non ne abbiamo viste. Ma sull'isola si avverte molto meno la tensione, ci sono troppi turisti a cui badare ed è logico che, sapendo che per la Grecia è la principale fonte di reddito, non vogliono assolutamente diminuire i servizi".

Nonostante il terremoto politico economico e la presa di distanza dall’Europa, il turismo, almeno a Santorini, sembra non risentirne. Giapponesi, inglesi americani ma soprattuto italiani hanno preso d’assalto come ogni estate le vie e gli alberghi del posto. L’isola non perde tempo e maschera come può la crisi e l'incertezza del Paese.

"Qui a Santorini c'è preoccupazione per il domani ma anche un po' di orgoglio per il risultato del referendum. I giovani sono divisi, chi ha un lavoro stabile nel turismo ha timore ma deve fare buon viso a cattivo gioco. Diciamo che c'è un po' di fatalismo” conferma Maria.

Una situazione un po’ surreale, motivata anche dal fatto che molti greci sono arrivati sull’isola per lavorare e non sono tornati nelle città di residenza per il referendum. Ma il turismo è una risorsa troppo importante, la carta più preziosa in mano al Paese. E così almeno a Santorini “The show must go on”.

Silvia I.