Politica - 28 maggio 2015, 17:50

#ElezioniRegionali: Massimo Donzella sull'attività venatoria "Per il futuro occorre programmare un’attenta strategia di intervento"

"Per il futuro occorre programmare un’attenta strategia di intervento, in grado di recepire le aspirazioni e le intenzioni degli uomini e delle donne della caccia, così da riuscire a trasmettere una cultura venatoria che, guardando al futuro, sia in grado di evocare e trasmettere il valore rappresentato dalla cura del territorio e dell’ambiente in cui si vive".

"Il mio impegno in Consiglio regionale è sempre stato caratterizzato da una particolare attenzione all’attività venatoria, quale strumento privilegiato di salvaguardia della biodiversità e di attenzione verso l’integrità dell’ambiente circostante, nel quadro di una perfetta simbiosi tra uomo e natura".

Il candidato Massimo Donzella interviene così in merito alla caccia ed alle possibilità di intervento: "I cacciatori, infatti, riqualificando gli habitat e così dedicandosi al territorio, costituiscono una preziosa risorsa al servizio delle nostre zone, difficilmente sostituibile. Per queste ragioni, ho fatto seguito a queste parole, sostenendo doverosamente, e con convinzione, provvedimenti di sostegno al settore: la c.d. legge “salva caccia” del 16.9 2014 che garantisce l’esercizio dell’attività venatoria, tramite rinvio alla leggi regionali e nazionali in materia, in caso di sospensiva del calendario di caccia da parte dei giudici amministrativi".
 
"La legge regionale n. 375/2015 che consente - al di fuori delle zone umide riconosciute dalla Convenzione di Ramsar – di esercitare la caccia agli ungulati con le classiche munizioni di piombo, superando ogni dubbio interpretativo sulla questione. - sottolinea Donzella - Il calendario venatorio per la stagione 2015/16 con prolungamento della durata sino al 10 febbraio, nel rispetto dell'arco temporale massimo previsto dalla normativa nazionale, per le specie cornacchia nera, cornacchia grigia, gazza, ghiandaia e colombaccio. Per il futuro occorre programmare un’attenta strategia di intervento, in grado di recepire le aspirazioni e le intenzioni degli uomini e delle donne della caccia, così da riuscire a trasmettere una cultura venatoria che, guardando al futuro, sia in grado di evocare e trasmettere il valore rappresentato dalla cura del territorio e dell’ambiente in cui si vive".

C.S.E.