Sanità - 28 marzo 2015, 08:29

Dalla provincia di Imperia, grazie al dott. Ravera, un network sperimentale per il contrasto al maltrattamento dei minori

Parla imperiese il nuovo progetto sperimentale di rete per il contrasto del maltrattamento dei minori, creato dal Dr Roberto Ravera, responsabile scientifico in questo iter e Direttore SC Psicologia ASL 1.

Il dott. Roberto Ravera

Parla imperiese il nuovo progetto sperimentale di rete per il contrasto del maltrattamento dei minori, creato dal Dr Roberto Ravera, responsabile scientifico in questo iter e Direttore SC Psicologia ASL 1. Coinvolti in questo attività anche ulteriori figure chiave dell’azienda sanitaria imperiese, il dott.Mario Cotellessa, per il dipartimento Donna Bambino, il dott.Michele Orlando per la direzione sanitaria, l’area Emergenza con il dott. Stefano Ferlito e naturalmente anche l’Ospedale Gallini di Genova. 

"Uno dei problemi sociali più complessi e difficili da studiare per le conseguenze sulla salute mentale di tanti minori e futuri adulti, è quello dell’abuso e del maltrattamento, del neglette come lo chiamiamo noi, nei confronti dell’infanzia. Un fenomeno molto poco conosciuto ma molto diffuso. - spiega il dottor Ravera - L’obiettivo è stato di costruire modelli di interventi che riguardano la segnalazione e la presa in carico e la possibilità di mettere un network a disposizione delle situazioni più critiche”.

“Quando ci sono casi come questi - precisa il dott.Ravera - sono molte le agenzie che intervengono. Purtroppo in questa fase si possono creare aspetti disfunzionali che creano dei varchi nei quali la situazione dei bambino non viene più seguita come dovrebbe essere”. 

E’ così che il noto psicologo imperiese ha sviluppato un vero e proprio network tra tutti i soggetti che possono intervenire in questi casi. E' stata creata una mappatura di tutte le schede di segnalazione e di tutti quei servizi che si occupano dell’abuso e del maltrattamento provincia di Imperia. A quel punto è stato creata una rete di lavoro collegato e coordinato. 

"Non è stata ricerca sul fenomeno in se stesso. - ricorda il dott. Ravera - Ogni caso va analizzato e studiato e non volevamo dare un taglio clinico. Volevamo costruire dei percorsi e mettere in rete tutte le agenzie che si occupano di questo. Abbiamo costruito delle schede di percorso che abbiamo dato a tutte le agenzie che si occupano dell’abuso nei minori. La presa in carico è la parte più difficile perché spesso le ferite psicologiche ed emotive che rimangono nell’anima di questi bambini sono difficili da curare”. 

"Nel territorio imperiese la ricerca è stata molto utile. - conclude Ravera - Ha avuto la capacità di costruire un linguaggio comune da adottare tra tutti gli operatori. Questo dovrebbe portare ad una seconda fase, io mi auguro di riuscire a costruire un secondo percorso di ricerca, sugli esiti dei trattamenti. Per analizzare che cosa succede e cosa succederà dopo la segnalazione e verificare quindi gli esiti del suo percorso terapeutico".

Stefano Michero